Sei immobili, le quote di un ristorante cinese molto conosciuto, titoli e conti correnti per 800mila euro: il bottino dell’operazione "Mani di fata" della Direzione Investigativa Antimafia di Brescia è stato decisamente ricco.
A distanza di due anni dall’operazione che l’Antimafia e la Squadra Mobile condussero in porto nell’ambiente della malavita organizzata di stampo cinese, è arrivata nei giorni scorsi la notizia della definitiva, irreversibile, confisca di mobili ed immobili per due milioni di euro complessivi. Ad essere state colpite sono due coppie di cinesi, marito e moglie, residenti a Brescia ed attivi da anni in diversi giri illeciti.
A commentare la notizia, sulle colonne di Bresciaoggi, è stato ieri il il Procuratore Generale Pierluigi Dell’Osso: "I cinesi per molto tempo hanno rappresentato delle enclave in sè stesse chiuse. Si finanziano tra di loro. Addirittura l’esercizio della prostitzione cinese era fino a qualche tempo fa tema, dominio, materia dell’enclave cinese. Non si proiettava al di fuori. Con il tempo le cose sono un po’ cambiate. In Italia è aumentato l´arrivo dei cinesi che poi devono pagarsi il viaggio. Sono poi arrivati anche i nigeriani che hanno portato la prostituzione organizzata in Italia. I cinesi hanno quindi capito che non valeva la pena limitare l´esercizio della prostituzione all´interno della loro etnia".
(red.)
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