Un’altra bresciana, questa volta d’adozione, che non si sente apprezzata dalla sua città. Dopo il caso Busi, che ha rinunciato a presentare il suo libro a Brescia accusando di incompetenza nel gestire l’evento la segreteria della Loggia, anche Ambra Angiolini si toglie qualche sassolino dalle scarpe. In una intervista al Corriere della Sera, l’attrice racconta di aver proposto ogni anno a Brescia i suoi spettacoli, ottenendo sempre risposta negativa. Ambra, reduce dalla tournée teatrale di successo nel monologo "La misteriosa scomparsa di W" di Stefano Benni, racconta di aver fatto quattro spettacoli negli ultimi anni, ma "in città se n’è visto solo uno e non credo per merito mio. Si vede che c’è una sorta di veto sul mio nome. Eppure – aggiunge l’attrice – Brescia è una città per la quale sento di fare tanto e quindi certe mancanze di ospitalità non le capisco. Credo in una città piena di iniziative dove ho scelto di far nascere i miei figli e dove ho coltivato la mia seconda vita. Mi piacerebbe condividere il mio essere felice in quello che faccio con le persone che amo qui a Brescia".
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