Alessandro Musini continua a dirsi innocente. Manca la prova schiacciante a inchiodare l’unico indiziato della morte di Anna Mura, la 54enne che la mattina del 16 marzo scorso è stata trovata dal figlio 15enne nella sua camera da letto con il cranio sfondato da colpi di bastone.
La fuga del marito Alessandro è durata circa 36 ore, ma quando è stato trovato i suoi abiti e la maniglia della portiera dell’auto non presentavano tracce di sangue.
Dopo l’arresto Musini ha raccontato che la mattina della tragedia è rimasto a casa dal lavoro e ha guardato la televisione per poi uscire e rientrare solo verso le 11,30 quando si è trovato di fronte il cadavere della moglie. A quel punto sarebbe scappato perché preso dal panico. Una versione che non ha mai convinto gli inquirenti, tanto che questa mattina sarà effettuata una perizia sull’impianto elettrico dell’abitazione per capire i consumi di quella mattina. Si attendono anche i risultati dell’analisi del bastone trovato a pochi chilometri di distanza dall’abitazione, che potrebbe essere l’arma del delitto.
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