Nella tarda mattinata odierna è successa una maxi rissa all’interno del carcere di Canton Mombello. All’inizio i coinvolti erano cinque detenuti di nazionalità albanese e tunisina ma ben presto a loro si sono uniti altri detenuti.
L’intervento dei due agenti di Polizia Penitenziaria, presenti in quel momento nella sezione detentiva, mirato a sedare la rissa al fine di riportare la sicurezza, l’ordine e la disciplina, purtroppo non ha sortito gli effetti sperati, anzi. I due sono stati colpiti in varie parti del corpo, riportando ecchimosi e traumi di ogni genere, tanto da dover ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale Civile con una prognosi di diversi giorni. Anche alcuni dei detenuti coinvolti nella maxi rissa sono rimasti feriti e curati in infermeria, mentre per altri è stato necessario il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale Civile. Sembrerebbe che le motivazioni a supporto della rissa derivino dalla convivenza “forzata” di detenuti di nazionalità diverse e da culture diverse all’interno di una sezione detentiva a regime “aperto“ .
“Quanto accaduto presso il carcere di Canton Mombello – scrive la Cgil in una nota – stigmatizza una inefficienza del sistema penitenziario ove la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori della Polizia Penitenziaria non viene garantita anzi viene messa a repentaglio dal momento che vi è una sofferenza di organico in tutti i ruoli. ma anche e soprattutto con il mancato adeguamento strutturale che preveda l’impiego di mezzi tecnologici per garantire la sicurezza sia dei ristretti che dei lavoratori medesimi. Esprimiamo la nostra piena solidarietà al personale della Polizia Penitenziaria, costretto ad operare in simili condizioni, che rischia persino la propria vita in uno degli istituti penitenziari della nazione considerato, fino a pochi mesi fa, uno dei più sovraffollati. Ormai da troppi anni la Fp CGIL ha gridato, invano, alla “ politica “ locale e nazionale, alle Istituzioni e all’Amministrazione Penitenziaria la necessità di chiudere quella struttura ormai vetusta ove qualsiasi intervento o modifica non può raggiungere quegli standard detentivi e lavorativi che l’Amministrazione penitenziaria si è prefissa, anzi, a parere della CGIL, non si fa altro che sprecare danaro pubblico. La situazione è ben nota a tutti, ma da parte di chi dovrebbe dare delle risposte concrete arrivano solo parole di circostanza e null’altro. Chiediamo e sollecitiamo i politici bresciani e le Istituzioni, ancora una volta, di prendere in seria considerazione di perorare la causa della chiusura del carcere di Canton Mombello.
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