Al giorno d’oggi 23mila euro per un piccolo comune rappresentano un vero e proprio tesoretto, certo da non mettere sullo stesso piano dei bisogni di una famiglia con tre bambini piccoli, e uno in arrivo, ma comunque un tesoretto. E’ finita in Consiglio comunale la lunghissima vicenda che l’Amministrazione di Vallio Terme ha dovuto affrontare negli ultimi cinque anni con una famiglia di immigrati egiziani.
Il caso. Nel 2010 la famiglia in questione, con tre bimbi piccoli e la donna in attesa del quarto, ha ricevuto uno sfratto. Per evitare di mandare tutti in una comunità, al costo di 92 euro al giorno a persona, più di 120mila euro all’anno, l’allora amministrazione guidata da Pietro Neboli decise di prendere in affitto un’appartamento a Vobarno, al costo di 400 euro al mese. Dopo 12 mesi la convenzione è scaduta, ma la famiglia non se ne è andata; nel marzo 2013 è arrivato lo sfratto esecutivo, e in aggiunta la richiesta avanzata dal proprietario dell’immobile di 5mila euro per i danni all’appartamento da parte degli egiziani. Poco fa Comune e affittuario si sono accordati per un saldo totale di 5mila euro.
A spiegare il tutto, sulle colonne di Bresciaoggi dove è riportata la notizia, l’attuale sindaco Floriano Massardi: "Una storia assurda che al Comune è costata più di 23mila euro. Oltre ai 5mila dell’accordo transattivo, abbiamo 4.259 euro di spese legali, nostre e loro, e 14mila euro di affitto, dal 2010 al 2013".
(Red.)
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