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Bacio saffico, Fondra contro Gamba e Albini: tutta una finta, che tristezza

Con un esplicito “J’Accuse” postato sulla sua pagina Facebook, l’assessore all’Ambiente del Comune di Brescia, Gianluigi Fiondra, commenta il bacio saffico che si è consumato lunedì scorso durante la seduta del consiglio Comunale tra le consigliere Laura Gamba (M5S) e Donatella Albini (Al Lavoro per Brescia). L’assessore ha definito il siparietto delle due “una finta”, aprostrofandole per quella che definisce “Una finta risposta alle provocazioni di un consigliere Comunale consapevole della strumentalità della propria interpellanza”. Il consigliere in questione è il capogruppo della Lega Nord, Nicola Gallizioli, che aveva presentato una interpellanza contro un altrettanto provocatorio post pubblicato qualche tempo fa dalla vicesindaco Laura Castelletti. L’assoluzione per le due non arriva nemmeno nel finale, nel quale Fondra, al di là delle opinioni strettamente personali, conclude “che tristezza, che assenza di politica”.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL POST DI FONDRA

Che tristezza quell’ impietoso bacio finto! Ieri è andata in scena nell’aula del Consiglio Comunale di Brescia – forse la due protagoniste si sono dimenticate che quella è la casa di tutti – una "finta" dalle molteplici sfaccettature. Un finto bacio dove per essere scambiato è stato perfino necessario chiudere gli occhi; Una finta trasgressione dove le labbra si sino avvicinate con evidente imbarazzo e vergogna; Un finto messaggio d’amore dove i sentimenti – quelli veri – non centrano nemmeno per le scarpe rotte; Una finta protesta che non ha avuto il coraggio di realizzarsi entro lo spazio istituzionale dei banchi dei consiglieri comunali; Una finta risposta alle provocazioni di un consigliere Comunale consapevole della strumentalità della propria interpellanza. Una finta notizia amplificata consapevolmente nel miglior stile delle banalità mediatiche dei nostri tempi; Una finta difesa dei diritti civili che dopo questo "coup de theatre" non saranno più tutelati di prima.
Una finta rappresentazione teatrale messa in scena con evidente improvvisazione e pertanto anche scarsamente spettacolare. Una finta intesa politica fra due rappresentanti elette non per esibirsi ma per governare cambiamenti veri, tangibili. Una finta ostentazione, finta nella finta, inconcludente e irriverente dello scranno occupato protempore; Tutto finto come nei fotoromanzi anni settanta dove i baci in bianco e nero d’archivio servivano alle transizioni ripetitive di storie tutte uguali.
Un gesto inservibile a chi sta costruendo con impegno un lento – ma prorpio per questo credibile – percorso di maggior tutela dei diritti civili contro discriminazioni e pregiudizi, quelli si veri, quelli si che fanno male perchè esercitati in un torvo silenzio.
Davvero scarsa la credibilità di quanto avvenuto da parte di chi critica il "selfismo renziano" e risponde con la medesima merce alla banalizzazione dilagante della politica spettacolo. Una foto impietosa nella sua artificiosa forzatura. Una immagine sorprendentemente speculare alla rozzezza ideologica a cui si è risposto nel peggiore dei modi.
Una gratuita amplificazione alla impropria interpellanza che non doveva essere nemmeno messa all’ordine del giorno perchè nessun atto amministrativo è legato alle domande presentate. Un "non argomentare" che non scalfirà ne tabù ne discriminazioni. Una assenza di capacità politica in luogo del doveroso costruire gli indispensabili cambiamenti culturali. Lo ripeto, che tristezza, che assenza di politica!

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Redazione BsNews.it

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