Autisti aggrediti, Cgil: agnelli sacrificali di un sistema che non funziona

Nei giorni scorsi due autisti di pullman di linea extraurbani sono stati malmenati a Calvisano e a Paratico. Nel primo caso è stato uno studente, nel secondo un viaggiatore senza biglietto. " Episodi gravi, da condannare, che danno anche il segno di una situazione di tensione crescente determinata da diversi fattori. – scrive in una nota la CGIL –  Il nostro timore è che gli autisti, già impegnati in un lavoro di per sé stressante, diventino gli agnelli sacrificali di un sistema che non funziona". L’associazione sottolinea come "i tagli della Regione al Trasporto Pubblico Locale non erano obbligatori, così come non era obbligatorio imporre a utenti e pendolari rincari e “biglietti unici” peggiorando il servizio. Così come non era contato che le Amministrazioni locali, invece di opporre un fermo no alla Regione, si adeguassero in modo silente o quasi". E continua "Siamo di fronte, per il momento, ad aziende che operano in regime di monopolio, con contratti prorogati d’ufficio di anno in anno senza alcuna discussione sulla qualità del servizio, che riguarda anche la capillarità della rete di vendita dei biglietti. Così non accade, con il risultato che i viaggiatori, dopo aver girovagato inutilmente da una rivendita all’altra, devono provvedere all’acquisto sul pullman rivolgendosi agli autisti. E spetta quindi a questi ultimi spiegare che il biglietto acquistato a bordo costa di più. Non di poco peraltro. A titolo di esempio un biglietto acquistato in una qualsiasi rivendita costa ad esempio 2,40 euro mentre sul pullman costa 3,70: ben 1,30 euro in più. Gli autisti sono quindi costretti a una mansione ulteriore, contestata sul piano sindacale. A guadagnarci, alla fine, è solo l’azienda, che non paga la decurtazione del 7% destinata alla rivendita e prende qualcosa in più per il sovrapprezzo. Il sistema prevede infatti che dei 3,70 euro incassati a bordo, all’azienda ne restino ben 2,70, mentre la restante parte va come bonus all’autista. Alla fine siamo di fronte a una politica aziendale che pretende di proporsi come premiante per il personale quando, invece, su di esso scarica responsabilità e rischi inaccettabili"."Agli autisti e controllori – conclude – va garantita la sicurezza: e questo investe di scelte le istituzioni e le imprese ben prima dei compiti del personale, quand’anche accompagnati da proposte di corsi formativi".

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Redazione BsNews.it

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