di Elisabetta Bentivoglio – “E’ la perseveranza l’unico strumento in grado di arginare il fenomeno dell’accattonaggio”. Ad affermarlo il comandante della Polizia Locale di Brescia, Roberto Novelli che questa mattina ha incontrato la stampa a palazzo Loggia e, insieme al commissario capo della Locale Marelli e dell’assessore alla Sicurezza, Valter Muchetti, ha reso noti i dati sull’anti accattonaggio relativi al 2014.

Si scopre così che sono stati 3108 gli accertamenti messi in campo dalla Polizia Locale nel territorio cittadino, numero ampiamente superiore ai 2267 dell’anno precedente e che hanno portato a redimere 830 verbali per un totale teorico di oltre 107 mila euro. Teorico perché le sanzioni pecuniarie non vengono mai pagate dai diretti interessati, nella maggior parte dei casi (95%) rumeni senza fissa dimora e nullatenenti. Si tratta per lo più di persone incensurate che arrivano in città da altre province, appartenenti a gruppi famigliari omogenei composti da genitori, fratelli e figli.

In alcuni casi la Locale ha chiesto alla Prefettura di emettere un decreto di allontanamento dal territorio per quei soggetti che vengono sorpresi a reiterare il reato. E’ il caso di un uomo “identificato per ben 13 volte, ma lo stesso procedimento è in corso anche per altre 7 persone”, ha fatto sapere il comandante Novelli.

Nonostante il pensiero comune, i dati rilevano che il fenomeno dell’accattonaggio è più presente in periferia (69%) che in centro storico (31%), in particolare in via Risorgimento, ma anche via Diaz e via Orzinuovi. Negli anni il fenomeno ha cambiato pelle e “se nei primi anni ’90 c’è stato il boom dei lavavetro ai semafori, oggi praticamente spariti, in seguito abbiamo dovuto combattere contro chi utilizzava i bambini per suscitare pietà – ha ricordato il commissario capo Marelli -. La condanna penale per chi sfruttava i bambini ha permesso di arginare se non eliminare il fenomeno, che però oggi si è ripresentato sotto una nuova forma, quella delle deformazioni e degli handicap fisici”. Handicap che, assicurano dalla Locale “spariscono quando li portiamo in commissariato”. A quanto pare oggi l’unico modo per tenere sotto controllo il problema dell’accattonaggio è quello del presidio costante del territorio e della requisizione del denaro frutto dell’accattonaggio. In totale nel 2014 la Locale è riuscita a recuperare poco più di 1000 euro, cifra decisamente inferiore ai costi di compilazione dei verbali, ma a quanto pare “determinate per continuare a tenere alta la guardia e far capire ai cittadini che conosciamo il fenomeno e stiamo cercando di combatterlo come possiamo”, ha ricordato l’assessore Muchetti. Per farlo però serve anche la collaborazione dei cittadini. Da qui l’invito a “non lasciarsi impietosire”, non solo per “evitare di fomentare il fenomeno” ma anche e sopratutto per “non foraggiare il racket dell’accattonaggio”.

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Redazione BsNews.it

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