«Relazione sulla gestione dei rifiuti». Questo il titolo dello studio, effettuato da Aprica, che ha portato alla decisione di introdurre il sistema misto, o combinato, per la raccolta dei rifiuti in città. L’analisi verrà presentata giovedì in Commissione Ambiente, dove non è difficile prevedere troveranno spazio le critiche dell’opposizione, già anticipate sui mezzi d’informazione nei giorni scorsi.
Nello studio di Aprica sono stati presi in cosiderazione costi e diverse modalità di impatto sulla vita dei cittadini. Una sintesi della relazione è riportata stamane sulle colonne di Bresciaoggi.
Per il sistema di raccolta porta a porta integrale, Aprica ha calcolato un costo nei primi cinque anni di 14,066 milioni di euro, cioè 3,495 milioni in più rispetto a quanto costa ora, sovracosto dovuto all’adattamento del parco macchine, alla fornitura di bidoncini e sacchetti e all’incremento del personale necessario alla raccolta a domicilio, che nell’ipotesi di Aprica avverrebbe in centro il lunedì per indifferenziato, organico, vetro e lattine, il mercoledì per carta e organico, il venerdì per plastica e organico; nel resto della città, nell’area A (a nord) raccolta di indifferenziato e organico il lunedì, plastica, vetro e lattine il mercoledì, carta e organico il venerdì; nell’area B (sud) stesso ordine di raccolta ma nei giorni di martedì, giovedì e sabato.
Per il sistema integrale a calotta il parco macchine rimarrebbe invariato, ci sarebbero da adattare i cassonetti e fornire a tutte le famiglie la chiave (o la tessera) per accedervi, e l’incremento di personale sarebbe limitato a 14 persone in più rispetto alle attuali 50; il costo sarebbe in linea con l’attuale, vi sarebbe solo un incremento, sui cinque anni, di 972mila euro.
Per il sistema combinato infine, quello cioè che prevede il porta a porta domiciliare per carta, vetro e lattine e plastica, e il cassonetto a calotta per indifferenziata (prelevata tre volte a settimana in centro ed una a settimana nei quartieri) ed umido (prelevata due volte a settimana in centro ed una a settimana nei quartieri), i sovracosti sono dovuti ai nuovi cassonetti, e all’adattamento di quelli esistenti, ai bidoncini e ai sacchetti da consegnare alle famiglie, al personale aggiuntivo (108 addetti totali, e 4 ispettori itineranti) e al parco mezzi (da acquistare 53 motocarri a vasca, 14 autocompattatori da 10/12 metri cubi e 11 da 24 e un lavacassonetti). Complessivamente il costo nei primi cinque anni aumenterà di 2,342 milioni di euro.
(Red.)
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