Isolamento da neve e rimborsi: danno e beffa per i comuni più piccoli
Oltre al danno anche la beffa. Il danno è quello provocato dalla neve caduta giovedì notte sulla provincia di Brescia e che ha danneggiato le linee elettriche di diversi comuni lasciando senza energia oltre 100mila persone.
Ora le associazioni di tutela dei consumatori stanno cercando di rispondere alle migliaia di richieste di chiarimenti di coloro che, in seguito al black out, hanno chiesto all’Enel un rimborso.
Rimborso che però, per essere erogato, deve rispettare alcune norme. Ed è proprio una di queste norme a creare i maggiori problemi. Come si legge sul Corsera di Brescia, la norma parla chiaro, anzi è scritta nero su bianco nella guida dei consumatori di energia, e detta che abbiano diritto al rimborso “i clienti che abitano in comuni con più di 50.000 abitanti” e che “il tempo massimo di ripristino non deve superare le 8 ore consecutive (o non consecutive se interviene una seconda interruzione entro un’ora). Per i clienti che vivono in comuni con più di 5.000 ma meno di 50.000 abitanti, il tempo massimo di ripristino non deve superare le 12 ore consecutive. Per i clienti che abitano in comuni con meno di 5.000 abitanti, il tempo massimo di ripristino non deve superare le 16 ore consecutive. In caso di interruzioni di durata superiore al tempo previsto, il cliente ha diritto a un indennizzo automatico di 30 euro, aumentato di 15 euro ogni ulteriori 4 ore di interruzione, fino a un tetto massimo di 300 euro”. Insomma, i comuni più piccoli, spesso quelli maggiormente colpiti, non solo sono stati quelli che hanno ricevuto i soccorsi più in ritardo ma sono anche coloro che non avranno diritto ai rimborsi.