Brescia come Roma: 15enne costretta a prostituirsi da mamma

Di Elisabetta Bentivoglio – La Loggia non abbassa la guardia, anzi per combattere il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione ha deciso di dedicare uno specifico ufficio della Polizia giudiziaria della Locale e due agenti al controllo degli appartamenti dove si consumano prestazioni sessuali a pagamento.

Purtroppo però il fenomeno non accenna a sgonfiarsi, tant’è che in una delle operazioni condotte dalla Locale gli agenti hanno scoperto una 15enne che lavorava in appartamento del centro storico. L’età, che riporta alle cronache romane di qualche mese fa, non è certo il più squallido degli elementi di questa storia. La ragazzina infatti si prostituiva con il consenso della madre di origini dominicane che, residente a Verona, aveva affittato per lei un appartamento nel centro di Brescia. Ora la 15enne è stata affidata ad una comunità per minori mentre la madre è indagata per favoreggiamento alla prostituzione, ma si è resa irreperibile.

Secondo i dati forniti dalla Polizia Locale di Brescia, resi noti quest’oggi durante un incontro con la stampa locale al quale hanno preso parte l’assessore alla Rigenerazione urbana e politiche per una città sicura, Valter Muchetti, il commissario capo Polizia Locale, Francesco Natoli e il commissario capo Polizia giudiziaria della Locale, Davide Pedretti, nel 2014 nel comune di Brescia sono stati effettuati 610 interventi (contro i 511 del 2013) che hanno portato a redigere 140 verbali (112 nel 2013) nei confronti di altrettanti clienti sorpresi mentre contrattavano prestazioni sessuali in cambio di denaro. “Un impegno di uomini e mezzi che abbiamo voluto mantenere costante in questi anni e che sta dando i risultati attesi – ha detto l’assessore Muchetti complimentandosi con il lavoro messo in campo dagli agenti della Locale – oltre a consentirci di combattere anche tutti quei fenomeni di degrado sociale che la prostituzione porta con sé”.

Le operazioni, che hanno richiesto duemila ore di servizio serale e notturno, si sono concentrate nelle principali vie di accesso alla città, in particolare via Vallecamonica, che con 87 casi si conferma il luogo dove è stato riscontrato il maggior numero di illeciti, ma anche in via Sant’Eufemia (9 casi), viale Piave (8 casi), via Milano (5 casi) e viale Bornata (3 casi).

In tutto sono state identificate 746 persone, buona parte delle quali sono state controllate più volte, emessi 140 verbali ai clienti, ritirate 20 autovetture e incassati circa 70mila euro. I clienti sorpresi a contrattare le prestazioni sono infatti stati puniti con un’ammenda di 500 euro, e nella maggior parte dei casi (ad eccezione di 3-4 ricorsi) le multe sono state pagate nei giorni immediatamente successivi.

Dalla raccolta dei dati è emerso che il 95 per cento delle ragazze che si prostituiscono sono di nazionalità rumena, quindi comunitarie e non soggette a nessuna norma restrittiva. La maggior parte di queste è residente in provincia o addirittura fuori provincia e, una volta terminato il “servizio” abbandona la città per tornare a casa. Alcune, invece, risultano domiciliate in alberghi cittadini, in particolare vicino alla stazione ferroviaria. La Locale ha controllato anche questi ultimi e sono scattati provvedimenti di natura commerciale o igenico-sanitaria portati a termine con la collaborazione dell’Asl.

Nel corso del 2014 gli agenti della Locale impegnati nel servizio di contrasto allo sfruttamento della prostituzione hanno scoperto anche due casi di minorenni, entrambe di nazionalità rumena e successivamente affidate a comunità protette di Milano e Bergamo. A dimostrazione della volontà della Loggia di continuare a combattere il fenomeno, gli agenti della Locale dall’inizio dell’anno hanno già effettuato 21 controlli in altrettanti appartamenti sospetti che hanno portato all’identificazione di 57 prostitute.

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Redazione BsNews.it

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