Categories: Cronaca

Murales al Civile per colorare il futuro dei neonati abbandonati alla nascita

Il progetto “Coloriamo il futuro” ha previsto la realizzazione di alcuni murale nel nido dell’Ospedale Civile. Si tratta di un’opera di notevoli dimensioni, che si snoda nel settore ovest, nel settore est e nell’atrio d’ingresso del medesimo reparto, sito alla scala 1 al 5° piano della struttura. I murale sono stati ideati e realizzati da Barbara Mancini, illustratrice e docente di disegno bresciana. Il suo team ha contato sul supporto della giovanissima disegnatrice Giulia Barbieri e sull’ausilio tecnico delle allieve Simona Bonomelli e Maria Grazia Zini.

L’opera, realizzata in due mesi circa con tecnica ad acrilico su fondo in Idrolite, viene oggi ufficialmente donata dall’associazione “I Bambini Dharma” all’Ospedale Civile di Brescia, per sancire la preziosa collaborazione fra le due realtà. La onlus, infatti, presta servizio volontario presso l’ospedale dal 2011, affiancando il personale sanitario nell’accoglienza e cura dei cosiddetti “bambini esposti”, ovvero neonati abbandonati alla nascita dai genitori (di seguito viene riportato il profilo dell’associazione).

Il murale è stato realizzato ispirandosi proprio ai volontari che svolgono quello che nel gergo dell’associazione viene definito “coccolaggio”, ovvero l’attività di compagnia e accompagnamento di questi bebè che, se in ospedale vengono seguiti dal punto di vista sanitario, necessitano comunque dell’affetto e delle attenzioni di persone a loro dedicate. “Neonati sospesi fra una parto non desiderato e un futuro incerto, privo della sfera affettiva su cui ogni essere umano dovrebbe contare – spiega la presidente de “I Bambini Dharma” Giovanna Castelli -: a loro si rivolge tutto il nostro amore, almeno nel periodo dell’attesa fino al momento in cui verranno accolti da una famiglia affidataria, adottiva o, nel caso più sfortunato di bimbi patologici, di un istituto”.

Il murale realizzato nell’atrio d’ingresso è il più ampio: misura oltre 6 metri di lunghezza per 2 metri d’altezza e rappresenta alcuni simboli che appartengono, anche se liberamente interpretati, all’associazione. “ Nella mia idea i bambini, protagonisti di tutto il murale, rappresentano i volontari in diverse stagioni, le stagioni della loro infanzia” spiega Barbara Mancini. Iniziando dall’Inverno (albero), si va alla Primavera (nascita) fino all’Estate (casa famiglia) e all’autunno (valigia).

Il murale nell’atrio inizia quindi con “l’albero della vita”, rappresentato con radici enormi e solide, e rami che si perdono all’infinito. Dall’albero pendono due altalene sulle quali ci sono una bimba e un coniglio. Questo disegno evoca il logo dell’associazione, rappresentato da un l’albero con un’altalena vuota, simbolo dei bimbi che, privi di genitori, aspettano solo di essere simbolicamente condotti a giocare su un’altalena.

Il murale prosegue poi con “la meraviglia della nascita”: da un bocciolo nasce un bimbo e ad attenderlo meravigliata una bambina (simbolo di una volontaria) con un nastrino azzurro in mano. Il cammino prosegue verso una casa in primo piano, “la casa famiglia”, con al suo interno tante stelle, ossia i desideri e i sogni a cui ciascun essere umano ha diritto. Realizzare una casa-famiglia dove ospitare i bambini in attesa di un ambiente famigliare invece che farli permanere in ospedale è uno dei sogni più ambiziosi dell’associazione: per ora è solo un miraggio, ma la speranza è che grazie a qualche sponsor e con la collaborazione delle istituzioni un giorno questo desiderio possa avverarsi.

Il murale termina con tanti bambini attorno ad una valigia (altro simbolo dell’associazione che, nel corso della permanenza in ospedale dei bimbi, raccoglie in una valigetta tutto il corredino e le “tracce” che ne hanno segnato i primi passi nel mondo) nella quale ripongono le varie cose ed emozioni raccolte nel cammino. A vegliare su di loro una coccinella seduta su un fungo, a rappresentare quella fiaba che a ogni bambino non dovrebbe mai mancare.

Il murale del Nido settore ovest è stato ispirato dal titolo del progetto “Coloriamo il futuro” e inizia con una bimba che porta tra le braccia tutto l’amore dei volontari ; prosegue con un bambino che soffiando su un fiore sparge sul futuro una scia di stelle, barchette, palloncini e girandole, raccolti da una terza bambina che li custodisce per loro.

L’opera, nel suo complesso, rappresenta l’amore, l’entusiasmo e l’energia di tutti i volontari dell’associazione. E’ stata realizzata grazie al sostegno economico di un socio sostenitore, Alberto Picchio.

PROFILO ASSOCIAZIONE I BAMBINI DHARMA

La Onlus I Bambini Dharma si occupa di garantire accoglienza e cure ai bimbi abbandonati alla nascita dai genitori nelle strutture ospedaliere bresciane (in gergo bambini esposti). Ad oggi presta servizio all’Ospedale Civile e in Poliambulanza. L’attività si svolge anche a favore dei minori che arrivano in pronto soccorso a seguito di maltrattamenti e che, immediatamente allontanati dalla famiglia, si trovano all’improvviso soli, feriti nel corpo e nell’anima, privi di ogni riferimento morale e materiale.

L’associazione vanta quasi 300 tra sostenitori e volontari, che svolgono servizio nei reparti dove questi bambini vivono in attesa di trovare una famiglia adottiva, affidataria o un istituto. Le normative vigenti sulla tutela della privacy li costringono a non avere contatti con l’esterno: al neonato non riconosciuto devono essere assicurati, oltre all’assistenza fisica e alle cure sanitarie, specifici interventi per garantirgli la dovuta protezione e difesa della privacy, nell’attuazione dei suoi diritti fondamentali.

I volontari dell’associazione, adeguatamente formati, suppliscono per quanto possibile alla mancanza di stimoli e calore umano che questi bimbi soffrono. A turno fanno loro compagnia, li coccolano, li fanno addormentare fra le braccia, raccontano loro una fiaba. Ci si occupa, su indicazione del personale sanitario, anche di piccole mansioni pratiche, come dare il latte o la pappa, fare il bagnetto o cambiare il pannolino. L’associazione, con i fondi che raccoglie, acquista poi tutto lo stretto necessario per creare una sistemazione confortevole (chiamata "Il Guscio") compatibilmente con gli spazi limitati di un reparto ospedaliero da condividere con gli altri pazienti: un lettino, una sdraietta, una cassettiera e qualche giocattolo.

L’associazione si occupa anche di raccogliere le prime esperienza del bambino in un diario, che verrà consegnato in una valigetta a chi se ne prenderà cura, assieme al corredino e agli oggetti che ne segnano i primi momenti (bavagline, giochi, succhietti, ecc). In questo modo desideriamo restituire a queste creature una storia, “un passato”, riempiendo le pagine della loro venuta al mondo che, altrimenti, rischierebbero di rimanere bianche. Per maggiori informazioni www.ibambinidharma.it.

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Redazione BsNews.it

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