Gli iscritti 2014 alla Cgil di Brescia sono circa 110 mila. Dal calcolo è escluso il comprensorio della valcamonica-Sebino (circa 21 mila tessere). A livello provinciale, quindi, gli iscritti alla Cgil sono circa 130 mila. A renderlo noto è un’indagine condotta dalla Camera del Lavoro di Brescia che ha analizzato il rapporto tra gli iscritti del 2013 e quelli dell’anno appena passato.

Centodiecimila iscritti nel 2014, (di cui oltre 61mila pensionati) 3.500 circa in meno rispetto al 2013. La diminuzione riguarda sia i lavoratori attivi che i pensionati. Per quanto riguarda i pensionati, in calo di quasi il 2.5%, la causa principale è sicuramente da imputare alle nuove regole sui requisiti per l’età pensionabile. La conferma di questo arriva anche dalle nuove tessere fatte nel 2014 tra gli attivi, circa 13 mila, cioè appena 500 in meno rispetto al 2013. Insomma, chi non ha rinnovato la tessera sono soprattutto uomini e donne espulsi dal mondo del lavoro e privi di ammortizzatori sociali. La sigla più corposa riguarda quella dei Spi Cgil dei Pensionati (61.461), seguita dalla Fiom dei metalmeccanici (17.952) e dalla Fillea degli edili (6.127).

Il bilancio della Camera del Lavoro, di circa 3 milioni di euro, è calato di 90 mila euro ma, nonostante questo, i conti sono in equilibrio (con un avanzo di alcune migliaia di euro). Il calo delle tessere “era infatti previsto e, nel tempo, abbiamo dato ulteriore attenzione ai costi di gestione. I servizi sono rimasti immutati, anche se due lavoratori dipendenti andati in pensione non sono stati sostituiti”, si legge in una nota della Cgil.

Come era immaginabile, le categorie che hanno avuto il calo più significativo sono state quelle che operano nei settori più direttamente coinvolti dalla crisi. Gli edili della Fillea sono diminuiti di quasi il 10% e cali significativi si registrano anche tra i metalmeccanici, nel commercio e nella Slc, categoria che tiene insieme Poste e Telecomunicazioni ma anche settori, ad esempio, come quello delle cartiere. Confermato il dato che vede le donne iscritte soprattutto nella Funzione Pubblica (71%), nella Scuola (72%) e nel Commercio (67%). E, molto meno, tra i metalmeccanici (13%), gli edili (3%)e nel trasporto e logistica (10%).

Il 2014 è stato il primo anno in cui, in termini assoluti, gli immigrati risultano in calo rispetto all’anno precedente (10.258 nel 2014 rispetto ai 10.751 del 2013). Il loro rapporto rispetto al totale degli attivi continua invece a essere intorno al 21 percento. “Un dato – si legge nella nota della Cgil – che non stupisce dal momento che anche gli immigrati, al pari degli italiani, sono stati duramente colpiti dalla crisi economica che ha eliminato migliaia di posti di lavoro in provincia di Brescia”.

Tra gli immigrati attivi iscritti alla Cgil, la maggior parte lavora nel settore agroalimentare ed è iscritta alla Flai (47,4%) e alla Nidil (50%).

 

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Redazione BsNews.it

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