Di Elisabetta Bentivoglio – “Se il Comune di Brescia non dimezzerà il canone d’affitto – pari a 540mila euro annui – l’Ortomercato sarà costretto a chiudere”. E’ un grido d’allarme quello lanciato da Oliviero Gregorelli, presidente del sindacato Grossisti Ortofrutticoli, a fronte di una situazione economica “ormai insostenibile”.

Quando il mercato di Brescia si è trasferito in via Orzinuovi era il 1987 e le aziende concessionarie erano 46. Oggi sono 21 e occupano 55 delle 64 postazioni di vendita. Gli abbandoni vanno avanti dal 2009 e hanno visto 6 aziende, di cui 4 tra le più importanti, fallire. Altre due hanno scelto di chiudere per l’effetto della crisi e 4 o 5 stanno valutando la chiusura volontaria. “Se ciò accadrà avremo 22 postazioni vuote su 64 (circa il 40 per cento della superficie di vendita) – hanno tuonato i grossisti -.oltre ad una situazione molto tesa e preoccupante per chi resta”.

Oggi la società Brescia Mercati che gestisce l’Ortomercato versa 540mila euro annui al Comune (socio di maggioranza della società con il 42%) al netto di tutte le manutenzioni. Negli anni Brescia Mercati ha garantito un apporto molto significativo di liquidità all’amministrazione Comunale e con una gestione indipendente della società. “Se si pensa che il mercato di Padova, aperto nel 1999, corrisponde al Comune 17mila euro a fronte di una superficie doppia degli spazi di vendita e con servizi all’avanguardia, chiediamo che anche Brescia dimezzi il canone di concessione”.

Le ragioni sono molteplici. Dal 2006 ad oggi la merce commercializzata all’Ortomercato di via Orzinuovi si è notevolmente ridotta, passando da 1.420.066 quintali del 2006 ai 980mila del 2013, mentre quella di altri mercati come Bergamo, Verona o Padova è notevolmente aumentata.

Ma quello dei costi di locazione non è l’unico capitolo che il sindacato di Confcommercio cambierebbe nella gestione dell’Ortomercato. “Non esistono servizi innovativi, come invece altrove, ci sono elevati costi di movimentazione delle merci, la manutenzione dello stabile è carente e il costo di raccolta dei rifiuti è molto oneroso e più elevato che nelle provincie limitrofe – hanno lamentato il presidente di Confcommercio, Carlo Massoletti -. Per questo chiediamo che all’atto dell’imminente rinnovo triennale delle concessioni ci sia una riduzione del 50 per cento del canone di concessione, oltre ad una riduzione della tassa sui rifiuti”.

Ma non è tutto. Il sindacato dei grossisti chiede anche che “sia ridefinita la governance di Brescia Mercati laddove la direzione ha dimostrato in questi anni di non essere in grado di gestire al meglio il mercato”. Il consiglio di amministrazione di Brescia Mercati si riunirà il prossimo 29 gennaio per presentare il nuovo piano di rilancio dell’Ortomercato e sarà l’occasione per l’associazione grossisti (socia al 16 per cento) di avanzare le proprie richieste. 

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Redazione BsNews.it

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