Brutto anno per i produttori di miele bresciani. Il “raccolto”, infatti, si è quasi dimezzato rispetto all’anno precedente a causa delle lunghe piogge e della brevità della stagione estiva. La produzione -si legge sul Giornale di Brescia – è passata dai 3.500 quintali del 2014 a 2000, nonostante una sostanziale stabilità nel numero degli alveari (15mila) e delle api (900 milioni). Naturale, quindi, una crescita dei prezzi al consumo, contenuta però mediamente nel 10 per cento. Ma i danni non sono solo per gli apicoltori. Va ricordato infatti che le api sono indispensabili per la riproduzione del 70% delle 100 specie di piante che forniscono il 90% degli alimenti di tutto il mondo.
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