Padre e figlio di Breno, accusati di avere massacrato a bastonate il proprio cane prima di finirlo a colpi di pietra, sono stati raggiunti da un decreto di citazione diretta firmato dal pm Roberta Amedeo. Non ci sarà quindi udienza preliminare per gli allevatori: le immagini che immortalano la brutale esecuzione, invitate da un anonimo alla redazione di Bresciaoggi, sono eloquenti e non lasciano dubbi su quanto avvenne.
L’accusa per i due è di "uccisione d’animale senza necessità con l’aggravante della crudeltà". La data dell’udienza non è ancora stata fissata e intanto si attende la decisione dell’avvocato Mario Nobili su quale strategia difensiva seguirà per i suoi assistiti: epilogo concordato con il pm o la celebrazione del processo. Gli autori del massacro, in un primo momento, si giustificarono dicendo che il cane Moro aveva aggredito un membro minorenne della famiglia, costretto poi ad assistere all’esecuzione dell’animale.
Intanto le polemiche tra le associazioni animaliste e il sindaco di Breno non si sono placate: il primo cittadino aveva infatti promesso pubblicamente che avrebbe provveduto a revocare alla famiglia di allevatori il contratto di affitto della malga comunale, ma, al momento, nulla è stato fatto.
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