Con un comunicato Brescia per Passione attacca duramente la decisione del presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Ungari, circa la firma apposta da quest’ultimo sul documento dei laici-cristiani sul matrimonio e contro le unioni civil.
DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO:
Il documento dei laici-cristiani sul matrimonio e contro le unioni civili, documento che abbiamo tutti letto in questi giorni, richiede una riflessione di metodo e di merito che non può essere liquidata in poche righe e in poco tempo. Per questa ragione il gruppo Consiliare di Brescia per Passione si riserverà iniziative di approfondimento e di comunicazione.
Il tema della laicità delle istituzioni, le battaglie per i diritti civili, che vanno oltre il registro delle coppie di fatto, sono nel DNA del nostro gruppo e sono patrimonio dei tanti cittadini che questi diritti se li vedo negati. Con questo comunicato ci limitiamo ad una considerazione politica relativa alla firma apposta sul documento dal Presidente del Consiglio.
Il Presidente Ungari è senz’altro libero di esprimere i propri pensieri e le proprie opinioni ma quando appone la sua firma su un documento che di fatto nega la possibilità di giungere sulla materia ad idonei atti amministrativi, chiude ogni porta alla possibilità di lavorare nella Commissione Statuto da lui presieduta per dare una risposta ai cittadini che hanno firmato la petizione per il registro delle unioni civili.
Siamo in una delicatissima fase di dibattito e, con questo gesto, lui si è precluso e ci ha precluso ogni possibilità di dialogo, si è auto delegittimato dal ruolo super partes che gli spetta nella commissione statuto , non rappresentando l’insieme della comunità politica e non rappresentandoci. Di questo suo autogol si deve assumere ogni responsabilità.
Noi decideremo se quel tavolo che lui presiede ha ancora dignità politica per prendere una decisione che sembra ormai presa in altri luoghi. A lui, tutto l’onere di aver rotto la maggioranza che stava faticosamente cercando un canale di dialogo e di confronto per arrivare ad una decisione condivisa, un obiettivo non facile ma al quale avevamo aderito nella convinzione che anche piccoli passi possono essere utili ad una giusta causa . Per finire una domanda ce la siamo posta: come possono essere accumunate dalla “stessa fede cristiana” persone come Ungari o Ferrari (Lucia) con il consigliere Gallizioli che si è caratterizzato in questi anni per campagne farcite da slogan improntati all’intolleranza e alle discriminazioni?
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