24 comuni della provincia di Brescia sono concretamente a rischio di scioglimento. Il dato è emerso nella giornata di chiusura del progetto dell’European Women’s Management Development per valorizzare la rappresentanza di genere, dove sono intervenute tra gli altri la Consigliera di Parità Annamaria Gandolfi e la studiosa Vera Lomazzi che ha presentato l’esito di un’analisi del fenomeno "discriminatorio" negli ambienti amministrativi e politici nella nostra provincia. Alcuni dati per capire di cosa si tratta: i sindaci donna a Brescia sono il 16%, i vicesindaci il 25% e gli assessori il 32%.
Per quanto riguarda invece le disposizioni di legge in merito alle quote rosa obbligatorie negli enti locali, sono addirittura 24 i comuni dove a fronte di ricorso si potrebbe andare verso lo scioglimento. Si tratta di piccoli comuni, sparsi in lungo e in largo nella provincia: Barbariga, Bassano, Capo di Ponte, Cividate Camuno, Corteno, Capovalle, Cevo, Cimbergo, Gardone Riviera, Idro, Longhena, Maclodio, Marmentino, Milzano, Paisco, Pezzaze, Preseglie, Saviore, Tavernole, Temù, Valvestino, Vezza d’Oglio, Vione e Zone.
(red.)
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