In giornata si terrà la posa di 9 Pietre d’inciampo per ricordare le vittime dei Lager ad Adro, Brescia e Gavardo.
L’iniziativa è promossa dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura è realizzata in collaborazione con
Comune di Adro, Comune di Brescia, Comune di Gavardo, ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati), Archivio storico per la Resistenza e l’età contemporanea dell’Università Cattolica – sede di Brescia, Associazione Fiamme Verdi, ANPI (Associazione Nazionale Partigiani), Casa della Memoria, Università Popolare Astolfo Lunardi.
PROGRAMMA
Adro via Cavour 19, ore 8:45 ricordo di Attilio Mena
Con la partecipazione degli allievi dell’Istituto Madonna della Neve di Adro
Brescia Via Nicolò Tartaglia 47, ore 10:00 ricordo di Pietro Piastra
Con la partecipazione degli allievi dell’ Istituto Tecnico Commerciale Abba Ballini di Brescia
Brescia Contrada del Carmine 16, ore 10:25 ricordo di Alessandro Gentilini
Con la partecipazione degli allievi dell’Istituto Superiore di Stato Andrea Mantegna di Brescia
Brescia Vicolo Inganno 1, ore 10:45 ricordo di Ubaldo Migliorati
Con la partecipazione degli allievi del Liceo Classico Arnaldo di Brescia
Brescia Vicolo Dimesse 2, ore 11:00 ricordo di Federico Rinaldini
Con la partecipazione degli allievi del Liceo Classico dell’Istituto Cesare Arici di Brescia
Brescia Via Fratelli Lechi angolo Largo Torrelunga, ore 11:30 ricordo di Rolando Petrini
Con la partecipazione degli allievi del Liceo Linguistico dell’Istituto Luzzago di Brescia
Brescia Via Pila 37, ore 12:00 ricordo di Silvestro Romani
Con la partecipazione degli allievi del Liceo Veronica Gambara di Brescia
Gavardo Benecco di Soprazzocco 48, ore 14:30 ricordo di Rivka Jerochan e Davide Arditi
Con la partecipazione degli allievi dell’Istituto Bertolotti di Gavardo.
Interviene: Gunter Demnig, artista creatore delle Pietre d’inciampo
Gunter Demnig un uomo che ha deciso di lasciare il segno!
Nato a Berlino nel 1947 abita da 16 anni a Colonia, sebbene da anni trascorra la maggior parte dell’anno viaggiando da un luogo all’altro in Europa per collocare le Pietre d’inciampo. Voleva diventare pilota, ma attratto dall’arte studiò all’Accademia di Belle Arti.
Nel 1993 iniziò a concepire il progetto delle Pietre d’inciampo, la prima posa, non autorizzata, successivamente sanata ,risale al 1997 a Berlino – Kreutzberg. Dall’anno 2000 Demnig ha iniziato a posare le sue Pietre d’inciampo in tutta Europa; sono ora più di 45.000 e sitrovano in oltre 1.000 località europee comprese tra le isole Jersey e l’Ucraina, tra la Norvegia e l’Italia. È difficile tenere il conto, perché instancabilmente Gunter Demnig accoglie e soddisfa tutte le richieste, anche quelle dalle località più remote.
Per questa sua idea e per la determinazione nel realizzarla Gunter Demnig ha ricevuto riconoscimenti dallo Stato Tedesco e da numerose associazioni e fondazioni dedite a coltivare la memoria della shoah e dei crimini del nazifascismo, come pure a promuovere la comprensione la pace tra le nazioni.
Come lavora Gunter Demnig
Gunter Demnig fin dall’inizio è sempre stato consapevole che sarà assolutamente impossibile posare Pietre d’inciampo in numero sufficiente per ricordare i milioni di vittime del nazismo, per cui il progetto ha valore simbolico.
Con il suo team Gunter Demnig può realizzaree posare 440 pietre d’inciampo al mese. Lo scultore Michael Friedrichs-Friedländer incide a mano le lettere delle iscrizioni una ad una, mentre Gunter Demnig le posa intervenendo sempre personalmente, salvo poche eccezioni. L’artista ha scelto di proposito di seguire questo modello operativo e vuole mantenerlo anche in futuro.
I nazisti hanno ucciso le persone attraverso uno sterminio di massa. Le Pietre d’inciampo vogliono ridare ad ogni vittima il suo nome e farci ricordare ogni singolo destino, per cui ogni pietra è realizzata manualmente come pure manualmente è collocata là dove viveva la persona ricordata. La messa in opera non vuole essere un gesto routinario, ogni singola vicenda umana commuove e deve portarci alla commozione. "Volutamente ci rifiutiamo di realizzare la posa come azione di massa, perché così vogliamo contrapporre la nostra opera allo sterminio di massa" dichiara l’artista.
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