Cade il progetto del campus universitario alla Randaccio: Del Bono tenta il piano b

di Elisabetta Bentivoglio – “Il Campus universitario all’interno della caserma Randaccio è una bellissima e immaginifica idea, ma l’impianto progettuale è debole e i finanziamenti insufficienti”. Il sindaco Del Bono liquida così l’idea avanzata dalla passata amministrazione Paroli di realizzare 197 posti letto nella ex caserma Randaccio, forte anche dell’incontro avvenuto due giorni prima di Natale con il Ministro dell’Università che, alla luce delle criticità presentate dall’assessore Michela Tiboni, ha definito il progetto “problematico” e si è detta “perplessa” sulla sua possibile realizzazione.

Per realizzare il progetto l’Università statale di Brescia, di concerto con la passata amministrazione, aveva partecipato ad un bando promosso dal Ministero dell’Università per l’erogazione di 13 milioni di euro per la realizzazione di residenze universitarie, da realizzare però con soli finanziamenti pubblici e quindi, senza la cooperazione dei privati.

Tre i punti sulla quale la giunta Del Bono aveva forti dubbi: “innanzitutto la complessità dell’operazione”, fa sapere Del Bono, cioè lo scambio, a scomputo degli oneri, delle due palazzine Ottaviani a favore dell’acquisizione dal demanio della caserma Randaccio (dove si sarebbero dovuti realizzare i 197 posti letto). Il secondo riguarda, invece, i finanziamenti, con il Comune disposto ad allocare 9 milioni di euro a scomputo degli oneri di urbanizzazione, altri 9 che avrebbero dovuto essere accantonati in tre anni dall’amministrazione Paroli e un altro milione per la realizzazione del progetto. “Se la passata amministrazione non è riuscita ad accantonare i soldi dividendoli in tre anni, è impensabile che noi possiamo metterne 10 in un colpo solo – spiega il primo cittadino – vorrebbe dire bloccare tutti i servizi della città per un anno”.

La terza criticità è stata sollevata dallo stesso ministro Stefania Giannini che, una volta visionato le carte e accortasi che su una gran parte degli edifici che fanno parte della caserma Randaccio non esisteva un progetto, ha sollevato una domanda: “Pensavate di costruire residenze universitarie di fianco ad edifici abbandonati e in degrado?”. La risposta è ovvia.

Nonostante il progetto non abbia convinto il ministro, Brescia è uscita dall’incontro con l’impegno da parte del Ministero di“congelare le risorse del bando in attesa di una controproposta del Comune di Brescia”, conclude Del Bono. Impossibile scucire di più al sindaco che però assicura: “l’interesse ad acquisire le due palazzine Ottaviani esiste ancora ed entro fine gennaio invieremo una lettera al Ministero con la bozza di un progetto alternativo per non perdere i possibili finanziamenti”.

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Redazione BsNews.it

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