Brescia non incasserà dalla vendita delle quote di A2A entro fine anno i soldi necessari per coprire le rate del mutuo o investire in nuove opere pubbliche. Questa la prima considerazione in seguito al cambio di rotta stabilito da Loggia e Palazzo Marino, che nella serata di lunedì hanno deciso di collocare sul mercato azionario solo lo 0,25% di quote a testa anziché il 2,5%, percentuale da tempo indicata come quella sacrificabile.
Alla decisione ha già fatto seguito il mandato alle tesorerie dei due comuni, Ubi Banca per Brescia e Intesa Sanpaolo per Milano, di vendere le quote, e buona parte sarebbero già state cedute nella giornata di borsa di ieri dove si sono registrate 21 milioni di transazioni a fronte della media di 14 milioni dell’ultimo mese. Il titolo ha chiuso in ribasso dell’1,86%, a 0,817 euro ad azione, un po’ di meno di quanto sperava il sindaco Emilio Del Bono solo un paio di mesi fa (leggi la notizia). Proprio il ribasso degli ultimi mesi sarebbe alla base della decisione di collocare una percentuale minore del titolo sul mercato. La Loggia a fine operazione dovrebbe comunque incassare una cifra vicina ai 7 milioni, sufficienti a non farci sforare il patto di stabilità.
(bro.)
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