Il Consiglio regionale della Lombardia ha votato il progetto di legge sull’eradicazione e il contenimento delle nutrie. Favorevole anche il Gruppo regionale del Pd che, contestualmente, ha presentato due ordini del giorno, votati all’unanimità, in cui si chiede di ripristinare il Fondo per i danni all’agricoltura e di finanziare il capitolo relativo alla ricerca. “È un tema di strettissima attualità in quanto coincide con i fenomeni meteorologici che in questi giorni hanno portato le piene, che hanno costretto alcuni sindaci a emettere ordinanze per l’abbattimento di nutrie e tassi per ragioni di urgenza, in quanto sono gli animali che stanno distruggendo gli argini – fa sapere Gianantonio Girelli, consigliere regionale del Pd – In Lombardia risultano un milione di esemplari e dal sud della regione si stanno spostando sempre più verso nord. Se non si interviene, il fenomeno si allargherà sempre di più”.

Girelli, invece, stigmatizza “l’atteggiamento dell’assessore regionale all’Agricoltura Fava che, in fase di predisposizione della legge, si è limitato a polemizzare con il Governo e non ha contribuito fattivamente alla stesura della nuova norma. Così, se prima avevamo a disposizione delle Province, che facevano i piani di contenimento, 480mila euro, ora ne sono rimasti solo 150mila. Non sono certo sufficienti per affrontare un problema di questa portata”. Girelli illustra, infine, il contenuto degli ordini del giorno, sottoscritti e votati da tutti i gruppi consiliari: “Nel primo si impegna la Giunta a sostenere, nei confronti del Governo, la modifica della normativa nazionale relativa ai rimborsi dei danni delle nutrie in agricoltura e a riportarla alla stregua dei danni provocati da altre specie selvatiche, in modo da snellire la procedura di rimborso – spiega –. E per questo chiediamo che, in sede di bilancio, la Giunta istituisca un apposito Fondo regionale per i danni provocati dalle nutrie. L’altro ordine del giorno invita la Giunta a prevedere, sempre nella nuova finanziaria regionale, una congrua dotazione che permetta di sostenere la ricerca, tramite apposite convenzioni, anche con il sistema universitario, al fine di studiare e verificare le più moderne ed efficaci metodologie di eradicazione e contenimento”.

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Redazione BsNews.it

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