(e.b) “Altro che vittoria, quella della Lega Nord sui Consigli di Quartiere è una sconfitta su tutti i fronti”. Ad affermarlo è il capogruppo del Pd in Loggia, Fabio Capra che questa mattina, insieme agli altri capigruppo della maggioranza ha incontrato la stampa per fare il punto della situazione sulle prossime elezioni dei Consigli di Quartiere che tante polemiche hanno sollevato in questi mesi. Le critiche più aspre sono arrivate dalla Lega Nord che non ha mai accettato, tra le altre cose, l’inclusione degli stranieri (solo se residenti da 5 anni nel comune di Brescia) e dei 16enni tra i candidabili, al punto da annunciare un referendum consultivo per rimettere la decisione alla città.
La maggioranza però è convinta che si tratti “di polemiche meramente ideologiche e strumentali”, laddove “decidere di chiamarsi fuori dalle elezioni, come ha fatto la Lega Nord, dimostra una mancanza di interesse nei confronti del territorio”, ha tuonato la consigliera di Al lavoro con Brescia, Francesca Parmigiani.. “Siamo molto soddisfatti del processo partecipativo al quale hanno preso parte tanti cittadini bresciani, la maggior parte dei quali sconosciuti al mondo della politica – ha continuato -. I 494 candidati sono molti più di quelli che ci aspettavamo e anche la partecipazione degli stranieri e dei giovani minorenni, seppur esigua, è un segno importante di apertura”. Sul fronte del referendum annunciato dal carroccio, la consigliera democratica è stata chiara: “Innanzitutto le procedure dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno, cosa che appare improbabile, inoltre si tratterebbe di un referendum consultivo e non abrogativo, cioè inefficace per cambiare le regole”.
Un’operazione, quella per l’elezione dei Consigli di Quartiere che, come ha sottolineato Francesco Patitucci, potrebbe rivelarsi una spina nel fianco dell’amministrazione visto che da regolamento sarà obbligata a rispondere agli interrogativi posti dai consigli entro 30 o 60 giorni”.
Ora la vera sfida si giocherà il 14 dicembre, quando i cittadini bresciani saranno chiamati alle urne per esprimere il proprio voto di preferenza verso uno dei candidati. Una volta eletti i membri dei 33 consigli, la prima seduta servirà ad eleggere il presidente. Il consiglio poi resterà in carica fino alla fine del mandato comunale, nel 2018.
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