Aveva deciso di fuggire, fuggire da quei domiciliari che lo tenevano segregato ai domiciliari da anni perché perché ritenuto mandante dell’omicidio del suo rivale in amore, Stefano Cerri. Una casa a Sirmione dalla quale Stefano Savasta, 55 anni, è scappato, cercando la libertà dopo la conferma dell’ergastolo emessa martedì dalla Cassazione. Ma la sua fuga è stata presto arrestata e non dalle forze dell’ordine, ma da un malore che lo ha colpito e stroncato alla stazione a Verona mentre attendeva il treno diretto a Bologna. Aveva con sè una carta d’identità falsa e di diecimila euro in contanti.
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