“Un giorno in dono”: i dipendenti di Ubi Banca testimoni di solidarietà
L’individuazione di Organizzazioni Nonprofit e progetti sociali meritevoli, il coinvolgimento dei propri dipendenti come volontari per una giornata presso le loro strutture, il sostegno economico alle ONP partecipanti attraverso una formula innovativa, in base alla quale il dipendente ha svolto attività di volontario in un giorno di ferie, e l’azienda ha erogato alla onlus prescelta un contributo di importo pari al valore medio di una giornata lavorativa per ciascun professionista coinvolto. Obiettivo: realizzare un’iniziativa di sensibilizzazione al valore del volontariato e all’impegno sociale attraverso attività di coinvolgimento e di concreta collaborazione.
Questi, in sintesi, il meccanismo e il senso alla base del progetto “Un giorno in dono”, realizzato da UBI Banca in collaborazione con Fondazione Sodalitas. L’edizione pilota dell’iniziativa, svoltasi nel 2014 nella zona di Milano e provincia, ha coinvolto 11 Organizzazioni Nonprofit e 337 professionisti delle Banche e Società del Gruppo UBI Banca operanti sul territorio: UBI Banca, UBI Sistemi e Servizi, Banco di Brescia, Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare Commercio & Industria, Banca Regionale Europea, UBI Banca Private Investment, IW Bank, UBI Factor, UBI Fiduciaria e UBI Pramerica.
“Quello sviluppato da UBI Banca è un modello di collaborazione profit-nonprofit doppiamente virtuoso” ha dichiaratoFranco Vannini, Consigliere Delegato di Fondazione Sodalitas. “L’azienda rende protagonisti i propri dipendenti di iniziative concrete di solidarietà, affiancandoli alle Organizzazioni Nonprofit in prima linea sul territorio e accrescendone la sensibilità; le ONP, oltre a ricevere un aiuto economico fondamentale per la propria progettualità, possono beneficiare della partecipazione di persone competenti ed entusiaste. Quella alla base di ‘Un giorno in dono’ è una formula innovativa che sicuramente può essere estesa e replicata con successo”.
I dipendenti UBI Banca che hanno aderito all’iniziativa hanno svolto attività quali la collaborazione alla predisposizione di percorsi di educazione finanziaria, la preparazione di pacchi alimentari, lo svolgimento di attività a favore di persone anziane, senza fissa dimora e famiglie in stato di bisogno, l’imbiancatura e il riordino di spazi comuni, il supporto a bambini e ragazzi in attività di doposcuola e intrattenimento.
ACRA CCS, AISM, Fondazione Arché Onlus, Associazione Veronica Sacchi, CAF Onlus, Comunità di Sant’Egidio, Fondazione L’Albero della vita, La Strada, Passo dopo Passo… Insieme Onlus, Progetto Arca Onlus, Telefono Azzurro: queste le 11 Organizzazioni Nonprofit individuate da UBI Banca e Fondazione Sodalitas per la realizzazione del progetto.
“La consolidata collaborazione con Sodalitas e il sostegno alle undici organizzazioni non profit che hanno ospitato i nostri dipendenti per l’iniziativa ‘Un giorno in dono’ mostrano l’originalità dell’approccio di UBI Banca, nel proporsi come partner strategico delle organizzazioni nonprofit”, commenta Riccardo Tramezzani, Responsabile Area Retail di UBI Banca. “Se con il modello di servizio UBI Comunità, UBI Banca sostiene il mondo del Terzo Settore con servizi bancari e creditizi per la gestione quotidiana, i progetti e gli investimenti, con questa iniziativa, in cui ad un contributo della banca si è aggiunto l’impegno diretto di 337 dipendenti, abbiamo fatto quel ‘passo in più’ che è uno dei tratti distintivi del nostro modo di fare banca”.
“Dal mio osservatorio privilegiato” – commenta Mario Giuseppe Napoli, Responsabile dell’Area Risorse Umane di UBI Banca- “ho ogni giorno la possibilità di riscontrare lo spessore e la generosità dei miei colleghi, sempre pronti a spendersi con abnegazione, sia umanamente che professionalmente, quando sono chiamati a mettersi in gioco in prima persona per dare quel qualcosa in più che fa la differenza. Non mi ha quindi sorpreso il grande successo riscosso fra i dipendenti dall’iniziativa “Un giorno in dono”. Un progetto sperimentale di assoluto valore complessivo, che intendiamo a breve allargare a tutto il Gruppo UBI, dando anche ai molti altri colleghi, che lo hanno già chiesto, la possibilità di mettersi volontariamente al servizio di nuove importanti iniziative sociali legate al mondo del non profit”.
“Complessivamente Un giorno in dono è stata un’esperienza estremamente positiva per tutti. – racconta Susanna Bonora, della Cooperativa La Strada, Milano – I beneficiari hanno incontrato persone nuove e a loro dedicate, persone che si sono rivelate sensibili e molto umane; nella sistemazione delle strutture, i volontari aziendali si sono mostrati attenti, disponibili e in alcuni casi anche competenti nell’uso di attrezzature; gli operatori hanno condiviso la loro esperienza quotidiana con altre persone e hanno potuto trovare un valido aiuto non solo da un punto di vista materiale, ma anche un valido aiuto nella relazione con gli utenti; i volontari aziendali hanno approcciato mondi sconosciuti e apprezzato la modalità operativa de La Strada. Alcuni si sono avvicinati per la prima volta al volontariato trovandolo un’opportunità. In molti casi i volontari hanno esplicitato il desiderio di continuare l’esperienza, trasformandola da episodica a periodica”.
E Alessandra D., della Banca Popolare Commercio e Industria di Milano aggiunge "La proposta ‘Un giorno in dono’ ha rappresentato un’opportunità che andava colta al volo per chi, come me, aveva sempre solo pensato che sarebbe stato bello provare almeno una volta a donare il proprio tempo per qualcosa di utile a favore di persone che non conosci. Ho così constatato quanto sia semplice passare dalle intenzioni ai fatti”.
“È stato entusiasmante – dice Marilù Z., dell’IWBank – e sin dal primo momento ho sentito il calore dell’atmosfera…. Sono persone che fanno tutto con il sorriso, con la gioia e con grandissimo amore. È un insegnamento per chi ha la fortuna di passare qualche ora con loro”. “La cosa che mi ha emozionato di più – conclude Massimiliano D.P., UBI Sistemi e Servizi – è che alla fine della giornata la bambina che ho aiutato a fare i compiti mi ha chiesto quando sarei tornato”.