Continua il processo Green Hill, ormai un caso nazionale. La mattina ha visto protagonisti gli stessi cani che sono stati portati fuori dal tribunale, mentre capeggiavano gli striscioni con la scritta «Giustizia per i cani di Green Hill» . Si tratta della seconda udienza: sul banco degli imputati i vertici di Green Hill, l’allevamento chiuso a Montichiari nel bresciano nel 2012. In particolare i due co-gestori di Green Hill 2001 della Marshall Bioresources e della Marshall Farms Group, il direttore e il veterinario dell’allevamento.
In un’aula gremita di persone, almeno 50 membri di associazioni animaliste, del quale uno si è anche sentito male, si sono sentiti i teste portati dal pm Ambrogio Cassiani: per primi due agenti del Corpo Forestale dello Stato.
Intanto la Lav, rispondendo alle accuse fatte dagli avvocati difensori dei vertici nella prima udienza, confermano che oggi i beagle stanno bene. In una nota l’associazione fa sapere che "nell’ultima udienza del 29 ottobre scorso (l’avvocato della difesa Frattini, ndR) aveva tracciato un quadro apocalittico delle condizioni dei cani salvati in rapporto a quelle nell’allevamento. Per lui sarebbe bastata una ricerca su Internet, ma i dati che saranno diffusi testimonieranno proprio il contrario di quanto affermato".
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