Tre anni fa fu la statua di un balilla a far parlare di sé, ora tocca al busto del duce. C’è sempre più movimento nelle acque veronesi del lago di Garda, davanti alla costa di Torri del Benaco. Il motivo? Un gruppo di sub ha posizionato sul fondale, ad una profondità di 45 metri, il busto di Benito Mussolini.
Il "culto" del duce sembra essersi spostato da quella che fu la sua ultima "capitale", Salò, verso la sponda opposta del lago dove da ormai diversi mesi si fa sempre più frequente l’arrivo di subacquei desiderosi di scendere nei fondali per ammirare da vicino e fotografare il busto di cui tanto si parla. A dir la verità non solo i nostalgici del fascismo scendono negli abissi per vedere il capoccione del duce, ci sono anche sub "partigiani" che l’hanno immortalato con una catena al collo, o dopo avergli sfregiato il volto. A liberarlo dalla catena furono nientemeno che gli "eredi" della X Mas, che diffusero un comunicato simile a quelli emessi durante la guerra: «Un reparto di arditi subacquei della X Mas, grazie all’impareggiabile perizia nell’utilizzo di strumenti dell’italico ingegno ha liberato il Duce dalle catene. Seppur ferito al volto da mano vigliacca, una volta liberato dai ferrei vincoli, il Duce ha rifiutato di essere portato in superficie. Egli incurante di futuri pericoli e dei rischi incombenti ha voluto rimanere al proprio posto a testimonianza di quella che è stata e sarà la più audace, la più originale e la più mediterranea ed europea delle idee».
(a.c.)
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