Un anno e otto mesi (pena sospesa) per E.M.R., medico cinquantenne condannato ieri dalla prima sezione del Tribunale per aver abusato di una 30enne calciatrice. L’atleta si era rivolta a lui per la visita medica necessaria al rilascio del certificato di buona salute per la pratica agonistica, ma al termine della visita, quando è tornata in auto dove c’era una compagna di squadra e il mister ha raccontato loro di aver subito abusi sessuali.
I due la convincono ad andare in ospedale e così farà. Lì i medici la visitano ma non riscontrano segni di violenza ne tantomeno l’irritazione che la crema termoattivante, utilizzata per la terapia, avrebbe dovuto provocare.
Si arriva così al processo nel quale il medico continua a proclamarsi innocente, ma gli stacca un assegno da 15mila euro. Lei non si costituisce parte civile. Il pm a quel punto chiede l’assoluzione del medico ma il Tribunale, con grande sorpresa dei legali, non accetta la proposta e lo condanna. Il motivo? Lo si scoprirà tra 30 giorni quando verranno pubblicate le motivazioni.
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