Da Montichiari a Desenzano passando per Pozzolengo, Calcinato e Lonato. Sono complessivamente 530 le proprietà private interessate agli espropri per la realizzazione della linea ad alta velocità tra Brescia e Verona. Per ora non si tratta di un elenco definitivo: per i privati c’è tempo fino al 26 novembre per la presentazione delle osservazioni, mentre per il 6 novembre a Roma è fissata la Conferenza dei Servizi decisiva per le sorti del progetto.
Scorrendo il lungo elenco dei soggetti interessati dagli espropri si trovano numerosissime piccole proprietà agricole ma anche grandi aziende. Qualche nome: l’azienda vinicola Ca’ dei Frati sarà costretta a rinunciare a due ettari di vigne; la Roveglia di Pozzolengo a ben 20 ettari; a Lonato la Feralpi dovrà dire addio a 10mila metri quadrati di pertinenze; a Desenzano stessa sorte tocca al Conzorzio Grana Padano, privato di 1.260 metri quadrati; 21mila metri in meno per l’azienda agrituristica Amea di Desenzano, così come la Nuova Prandelli per altri 36mila metri quadrati, di cui ben 25mila di vigneti. Più di tutti, come riportato sul quotidiano Bresciaoggi in edicola stamane, sarà espropriata l’Agricola Serraglio, che rischia di cedere ben 80mila metri quadrati ai cantieri Italferr. Ma per arrivare alla cifra di 530 proprietari l’elenco è lungo, sono moltissimi i piccoli proprietari terrieri che dovranno dire addio, non senza amarezza, a parte dei propri appezzamenti.
(a.c.)
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