«La vostra accoglienza è un business». Recitava così lo striscione che sabato pomeriggio i militanti di CasaPound Italia hanno srotolato davanti al municipio di Sulzano durante la manifestazione di protesta contro l’accoglienza di Comune e privati agli immigrati africani.
L’incursione, non anticipata, si è svolta senza alcun problema di ordine pubblico. A fare da apripista è stato l’arrivo sulle acque di un’imbarcazione dove sventolava la bandiera di CasaPund e c’era uno striscione con la scritta «Lago Nostrum». I manifestanti si sono diretti davanti al municipio e davanti all’albergo "Alpino", dove sono ospitati dodici immigrati africani richiedenti asilo politico. Secondo i militanti è sbagliata questa forma di accoglienza, è sbagliato usare soldi dei continuenti per pagare l’albergo agli immigrati, ospitati spesso contro il volere dei cittadini: "È assurdo – si legge in una nota di CasaPound – che in un periodo di ristrettezze economiche come questo chiunque varchi i nostri confini sia preso in carico dallo Stato e mantenuto a spese dei contribuenti, mentre il governo è impegnato a tagliare i servizi basilari agli italiani, colpendo soprattutto i nostri connazionali più indigenti. È intollerabile, poi – prosegue Cpi – che per mero guadagno personale gli albergatori ed altre realtà associative sfruttino questo ingente business dell’accoglienza, che non ha assolutamente nulla di umanitario e che, anzi, non fa altro che ingrossare le schiere di disperati che questi soggetti vedono solo come ottima fonte di reddito in tempo di crisi".
Il commento del sindaco di Sulzano, Paola Pezzotti, è riportato stamane sulle colonne di Bresciaoggi: «Imporre l´accoglienza è una contraddizione di termini. I profughi stanno seguendo un percorso di alfabetizzazione e si comportano bene. Sbagliato manifestare contro di loro. È il sistema di "accoglienza" dello Stato che non funziona, perché è un parcheggio di persone. L´ente locale fatica già a dare risposte e servizi ai suoi cittadini, sempre più in difficoltà. Organizzare pure progetti per i profughi è un onere che non può toccare ai piccoli Comuni, tanto più se come il nostro sono a vocazione turistica».
(a.c.)
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