Il Presidente del Coni Malagò ai giovani del Calini: “Meno tablet e più sport”
“La scuola è il motore per la rinascita culturale e sociale del Paese, il luogo dove si deve formare la cultura sportiva indispensabile per condurre una vita sana e longeva”. Con queste parole il presidente del Coni Giovanni Malagò è intervenuto stamani al Liceo Calini di Brescia durante il convegno “La scuola incontra lo sport”. “Fate sport per vivere meglio, distribuite con intelligenza il vostro tempo tra studio, tablet e sport ed esortate i vostri genitori a farvi mangiare meglio” ha consigliato Malagò alla platea di studenti, dopo aver ricordato il triste record dell’Italia, secondo Paese al mondo (dopo la Grecia) per tasso di obesità tra gli 11 e i 15 anni. Altro triste primato del nostro Paese è essere, in Europa, quello dove si svolgono a scuola meno ore settimanali di educazione fisica: 480 contro le 2000 di Francia e le 1500 di Inghilterra, Svizzera e Germania.
“Quello tra sport e scuola è un rapporto indispensabile, che in alcuni casi può portare anche alla scoperta di talenti preziosi, ma è sempre comunque destinato a lasciare un imprinting positivo per la crescita dei giovani” ha concluso il presidente del Coni.
Testimone eccellente di come l’amore per lo sport, nato spesso sui banchi di scuola, può durare una vita intera è stata l’olimpionica centenaria Gabre Gabric Calvesi, bresciana d’adozione, che nell’occasione è stata premiata da Malagò in virtù del “suo straordinario contributo, come volontaria, allo sviluppo dello sport e dell’Olimpismo e alla promozione dell’amicizia e della solidarietà tra i popoli. L’amore per lo sport è stato il filo conduttore della vita di Gabre Gabric Calvesi ed è l’insegnamento più prezioso che ha trasmesso alle centinaia di allievi che hanno avuto la fortuna di incontrarla e averla come maestra, come esempio di tenacia e forza incrollabile”.
Il rapporto tra scuola e sport è stato illustrato dall’economista Marco Vitale che insieme a Mario Nicoliello ha compiuto una ricerca su “Lo sport negli istituti scolastici della provincia di Brescia”, territorio che per la sua estensione e la sua articolazione geografica e culturale, è significativo e rappresentativo.
La ricerca, presentata durante il convegno, è nata sullo stimolo di una più ampia iniziativa del Coni sul tema generale dell’attività sportiva in Italia.
Il viaggio tra le scuole bresciane – che ha interessato dirigenti scolastici e insegnanti di educazione fisica di undici istituti – ha evidenziato una realtà attiva e laboriosa sul piano sportivo. Grazie all’impegno generoso di tanti, docenti e famiglie in primis, la situazione reale è migliore di quanto dimostrino le statistiche. Certo c’è molto da migliorare, a partire dal contrasto all’abbandono dell’attività sportiva, alla carenza di strutture adeguate, all’incertezza e ritardi delle istituzioni che aumentano costi e disagi e colpiscono la capacità di programmare. Anche sul fronte dei finanziamenti pubblici c’è ben poco di cui gioire: la drastica diminuzione del contributo pubblico nazionale all’attività sportiva scolastica è calato dal 2011 al 2013 del 67% traducendosi a livello bresciano in un contributo di 106,44 euro per classe, ulteriormente abbassato a 75 euro dopo gli ultimi provvedimenti del Governo.
Le note positive emerse riguardano invece il ruolo delle famiglie e dei sostenitori e la motivazione dei docenti, che spesso effettuano un vero e proprio volontariato pur di garantire agli studenti il coinvolgimento e lo stimolo necessari affinché lo sport diventi parte integrante nella vita dei giovani.