Entrano senza alcun controllo in Italia, non vengono registrate al Pra, il Pubblico Registro Automobilistico, non pagano il bollo, non pagano l’assicurazione, non sono sottoposte alle revisioni, non chiedono il bollino. Le multe? Le sanzioni per velocità dagli autovelox? Non vengono pagate. Stiamo parlando delle "auto fantasma", veicoli con targa estera provenienti da paesi extra UE. Un fenomeno non proprio marginale visto che da inizio anno sino a fine ottobre di auto del genere solo a Brescia ne sono state fermate addirittura cinquanta.
Grazie a un accordo, il primo del genere a livello nazionale, presentato ieri, tra l’Agenzia delle dogane e la Polizia Locale cittadina, ora gli automobilisti-evasori avranno vita difficile: saranno gli stessi agenti infatti a segnalare alla Dogana le auto sospette. Il commento dell’assessore a Lavori Pubblici e Sicurezza, Valter Muchetti, in merito all’accordo, è riportato stamane sulle colonne di Bresciaoggi: «Lo sottoscriviamo per dare corso operativo e organicità a un intervento teso a migliorare la sicurezza in città, che va perseguita con interventi molto diversificati e questo è uno dei tanti».
A beneficiarne saranno anche le casse della Loggia e della Dogana: le multe arretrate, non pagate, che sono state incassate da circa la metà delle 50 auto fermate da inizio anno hanno già consentito di incassare 50mila euro di contravvenzioni, oltre a 60mila euro di riscatti. In pratica se un veicolo rimane in Italia per più di sei mesi in un anno dovrebbe pagare tutte le tasse doganali previste, pena la confisca del mezzo. Il riscatto? E’ pari al 10% del valore dell’auto, più il 22% di iva e la multa che può andare dal doppio al decuplo. Se il mezzo non viene riscattato rimane alla Dogana, o alla Polizia Locale.
(a.c.)
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