“Si al cibo portato da casa nelle mense scolastiche”: lo chiede il M5S bresciano al ministro
Con un ‘interrogazione presentata al ministro dell’Istruzione e firmata dal deputato bresciano del Movimento 5 Stelle Claudio Cominardi insieme ai colleghi Basilio, Tripiedi, Alberti e Sorial, i pentastellati gli chiedono “se intendano provvedere in via normativa al riconoscimento ed alla tutela del principio della sovranità alimentare a livello locale e nazionale oltre che personale”.
Tradotto: è possibile portare a scuola il cibo da casa senza sottostare all’obbligatorietà di servirsi della mense scolastiche?
Il deputato del M5S ha ricordato al ministro due casi che sono passati all’onore delle cronache quest’estate: l’uno bresciano, l’altro milanese. Il primo racconta di una mamma che, volendo nutrire la figlia in modo vegetariano, voleva prepararle il pranzo da portare a scuola, o permettere alla bimba di rientrare a casa a mangiare, cosa che invece gli è stata negata e ha provocato il ritiro della bimba dall’istituto. La seconda, quella in arrivo da Lignano, riguarda una mamma che, in lotta contro i rincari delle mense scolastiche, ha chiesto di rinunciare alla mensa in virtù di una casalinga “gavetta”. Richiesta negata.
“Negli ultimi anni i cittadini hanno sentito l’esigenza di affermare il principio della sovranità alimentare concernente l’accesso agli alimenti sani e prodotti a livello locale – scrivono i deputati del M5S – tale diritto all’accesso ad una alimentazione sana si conforma anche ai principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale ritenendosi inviolabile il diritto del cittadino all’autoproduzione e al consumo degli alimenti locali, in tutte le sue modalità, nel rispetto della salute dell’individuo e delle diverse identità e tradizioni culturali”. Ora la parola passa al ministro.