Altolà, l’aratro più vecchio al mondo non si muoverà da Desenzano. Al pari dei Bronzi di Riace, al centro di accese polemiche politico-culturali nelle quali è intervenuto anche il premier Matteo Renzi, il pezzo forte del Museo archeologico Rambotti di Desenzano non verrà prestato all’esposizione universale meneghina del prossimo anno.
Ad annunciarlo è l’assessore alla Cultura del Comune di Desenzano, Antonella Soccini, che replica alle pressanti richieste del consigliere leghista Rino Polloni il quale, dopo aver informalmente sentito l’ufficio di presidenza di Roberto Maroni ha avanzato ufficialmente la proposta in Regione. Polloni spiega le sue ragioni anche nel suo blog (questo), dove dice che per Desenzano e per il Museo sarabbe un’occasione imperdibile per farsi conoscere. Inoltre l’esposizione dell’aratro sposerebbe in pieno il tema della manifestazione, che è Nutrire il pianeta, Energia per la Vita: cosa potrebbe rappresentare il tema meglio dell’aratro più antico al mondo, simbolo di civiltà e cultura prima che di progresso tecnologico applicato all’agricoltura? Secondo l’assessore però il reperto è troppo delicato e fragile per essere spoststao, e sarebbe inoltre più vantaggioso per il Museo lasciarlo dov’è, attirando semmai turisti per vederlo.
(a.c.)
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