Nessun segno di arma da fuoco sul corpo del cane Susy, il labrador passato agli “orrori” della cronaca dopo che la sua proprietaria aveva denunciato la sua morte accusando ignoti di averle sparato “due colpi alle gambe per immobilizzarla e un’altro alla gola per finirla”. La presunta barbarie era successa sulla strada che conduce al santualrio di Sant’anna, ad Incudine in Val Camonica.
Ebbene, dopo che i carabinieri, raccolta la denuncia della proprietaria, avevano ordinato la riesumazione di Susy e l’autopsia, ora pè l’istituto zooprofilattico a dare una risposta sulla causa della morte del cane, che a quanto pare sarebbe dovuta all’investimento da parte di unpautomobile o addirittura a vecchiaia.
Sul caso si erano scatenate le polemiche di molti amanti degli animali che, già provati dalla tragica storia di Moro (il cane massacrato a sassate da padre e figlio sugli alpeggi della Val Camonica), avevano gridato allo scandalo, tacciando la Valle come terra di barbarie verso gli animali. Ora che la verità su susy è venuta a galla, saranno in parecchi a doversi ricredere delle parole spese, ma sopratutto sarebbe bene che qualcun’altro non gridasse alla scandolo prima di aver verificato le accuse.
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