“Sacrosanta la presa di posizione dei sindaci bresciani, di diverso colore politico, in cui si nega ogni tipo di disponibilità ad accogliere i clandestini che il Governo Renzi-Alfano, tramite il Prefetto, vorrebbe collocare in territorio bresciano.” Così Fabio Rolfi, vice capogruppo della Lega Nord in Regione Lombardia in risposta alle dichiarazioni del Prefetto di Brescia.
“Di fronte al tenore delle minacce espresse nella giornata odierna – prosegue l’esponente bresciano del Carroccio – è necessaria una vera e propria ribellione istituzionale. Roma deve capire che non può disporre delle comunità locali a proprio uso e consumo, infischiandosene del volere dei cittadini e facendo carta straccia della democrazia. È bene che ribadire infatti che i sindaci non sono dipendenti del Prefetto di turno e certamente non devono mettersi sull’attenti appena chiamati. La verità è che i clandestini, una volta sistemati a spese nostre, resteranno sul territorio, generando costi enormi per i comuni accoglienti, ottenendo i soliti ricongiungimenti famigliari e avanzando sempre maggiori pretese e diritti. Inutile girarci intorno, non c’è più posto per altri immigrati a Brescia e i sindaci lo molto sanno bene, a differenza di chi vive chiuso nei lussuosi uffici dorati della prefettura.” “Gli atti minacciati dal prefetto di Brescia, benché previsti dalla legge, rappresentano un’eredità di decenni passati, un retaggio autoritario di uno Stato non liberale e autarchico, dove il cittadino non è concepito come tale ma alla stregua di un suddito, un’idea di istituzioni che non accettiamo – chiosa Fabio Rolfi – e che contrasteremo dando il massimo supporto possibile a tutti i sindaci che intendo ribellarsi.”
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