Un terzo del prodotto controllato è risultato essere non a norma, mal conservato, addirittura scaduto o spacciato per fresco quando invece era decongelato. Questo l’esito – non proprio rassicurante – di un mese di attività della task force anti-frode della Capitaneria di porto della Guardia costiera di Venezia, con le indagini che hanno riguardato da vicino le provincie di Brescia, Bergamo e Mantova.
Sono cinque le aziende bresciane finite nel mirino, destinatarie di sanzioni amministrative per un totale di 40mila euro. Alcuni particolari emersi dalla relazione degli uomini guidati dal capitano Marco Ravanelli riguardano pesce pescato addirittura cinque anni fa e "rigenerato" chimicamente, calamari e totani decongelati e spacciati come freschi, tonno e spada scaduti da oltre due anni e immessi tranquillamente nel mercato (in vendita in pescherie, oppure venduto a ristoranti e mense), e più frequentemente pesce privo di qualsiasi etichetta di identificazione obbligatoria.
(a.c.)
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