Chiusi 716 esercizi, aperti 437. Il risultato è un saldo negativo di 279 imprese tra Brescia a provincia. Questo scenario negativo fotografa la realtà degli ultimi sei mesi e coinvolge trasversalmente diversi settori, compresi ambulanti, turismo, moda e ristorazione. Dai che ha snocciolato Confesercenti: «I consumi costantemente in contrazione, la crescita dei costi (si pensi alle tasse sui rifiuti) e per quanto riguarda i settori alimentari la concorrenza stagionale di fiere e sagre di ogni genere che determinano la contrazione di affari già magri in partenza», ha dichiarato il direttore Alessio Merigo. Unico dato in positivo il web che, come scrive il Bresciaoggi, registra un 16,2% in più di attività in città ed un dato medio provinciale che vale il +7,3%. Allo stesso tempo non si placa la piaga della disoccupazione: «il ricorso alla cassa integrazione in deroga riconosciuto alle piccole imprese – ha spiegato Merigo – sta aumentando costantemente e l’attività è in netta crescita nei nostri uffici, a testimonianza di una situazione evidentemente critica».
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