La Procura di Brescia ha notificato la chiusura delle indagini alle quindici persone coinvolte nell’inchiesta sugli appalti per la realizzazione di opere pubbliche coordinati dall’assessorato ai lavori pubblici della Provincia di Brescia.
I quindici, che a variotitolo dovranno rispondere di turbativa d’asta, peculato, falso ideologico, abuso d’ufficio, corruzione, traffico illecito di rifiuti e frode in pubbliche forniture, ora avranno venti giorni di tempo per difendersi dalle accuse e potranno farlo in due modi: attraverso la deposizione di una memoria scritta oppure chiedendo un interrogatorio con il sostituto procuratore che ha preso in carico il fascicolo.
Tra le persone coinvolte nel doppio filone d’inchiesta, quello sul conferimento di rifiuti non pericolosi nel sottosuolo della Lenese e della Paulese e quello sul giro di denaro pubblico che sarebbe finito nelle tasche di alcuni dipendenti della Provincia che avrebbero favorito aziende amiche nelle gare d’appalto, l’imprenditore M.G., il funzionario provinciale P.B. e anche P.S., luogotenente del comando carabinieri del Noè di Brescia accusato di aver fatto trapelare notizie che sarebbero dovute rimanere segrete.
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