Su 2.132 aziende controllate lo scorso anno, gli ispettori della Direzione Territoriale del Lavoro di Brescia hanno rilevato irregolarità in 1.569; sono state riscontrate situazioni contrattuali non in regola per 3.543 lavoratori, 537 dei quali “in nero”. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto della Commissione regionale di coordinamento dell’attività di vigilanza delle direzioni provinciali per il lavoro. A livello regionale il tasso di irregolarità delle imprese lombarde è pari al 60,65%: nelle 13.741 aziende ispezionate sono oltre 13.364 i lavoratori irregolari, 3.897 quelli “in nero”.
Da questi numeri – scrive la Cisl Lombardia in una nota – emergono forti elementi di preoccupazione: il primo è la consistente e progressiva riduzione del personale ispettivo concretamente impiegato in attività di vigilanza, sceso da 397 ispettori del 2012 ai 353 (-11,08%) dell’anno scorso, e ad oggi quelli in forza effettivamente sono 296; il secondo è il ricorso ancora notevole a contratti di lavoro non conformi alla legge.
Percentualmente i lavoratori irregolari sono diminuiti del 37% rispetto all’anno precedente, ma è solo il risultato della crisi economica e produttiva che ha portato tante aziende alla chiusura. Non si è invece fermato il ricorso a forme di precariato sistematico, anche attraverso l’utilizzo distorto dei contratti, e al lavoro nero.
La Cisl chiede al Governo di intervenire al più presto potenziando il controlli e il coordinamento dei diversi attori coinvolti: nel primo trimestre del 2014 sono già state individuate nella nostra regione 1.679 aziende irregolari, su 3.020 ispezionate, con un tasso di irregolarità del 64%, in crescita rispetto all’anno scorso.
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