Verso un nuovo sistema di depurazione per il lago di Garda, Legambiente: “Si accelerino i tempi”
”Non possiamo più aspettare, preveniamo l’emergenza” è il messaggio lanciato dalla Goletta dei Laghi, in questi giorni sul Garda per accendere i riflettori sulle criticità del bacino e le buone pratiche esistenti, rac-cogliendo alcuni elementi emersi dalle discussioni svoltesi in questi giorni sul territorio. La maggior parte delle infrastrutture di collettamento e depurazione esistenti sul Benaco sono infatti in esercizio da più di trent’anni, a partire dal collettore sublacuale.
“I Comuni di entrambe le sponde, quella lombarda e quella veneta, devono coordinarsi subito e insieme trovare le soluzioni da perseguire per creare un nuovo sistema di depurazione per il Benaco – dichiara Barbara Meggetto,portavoce della Goletta dei Laghi –. Considerando la lunghezza dei lavori e il ritorno degli investimenti, siamo già in ritardo. Per fare questo serve che entri in funzione l’Ato provinciale, fondamentale anche per reperire i soldi necessari agli investimenti. Ci domandiamo cosa si stia aspettando per farlo partire davvero”.
Il territorio del Garda non deve insomma perdere l’occasione di dimostrarsi ancora all’avanguardia.
In questi anni è stato raggiunto l’importante obiettivo di migliorare la qualità delle acque del bacino raggiungendo livelli fra i migliori in Europa. Ora serve però potenziare l’attuale sistema che nel corso del tempo si è rilevato inadeguato per l’incremento residenziale e l’accresciuta offerta turistico-ricettiva.
Una necessità di cui sembrano essere consapevoli tutti ma che non si riesce a tradurre in atti concreti.
Del resto gli studi ci sono già. Per la sponda lombarda è quello realizzato da Garda Uno, l’azienda di servizi per la tutela ecologica del lago di Garda, che presenterebbe alcuni vantaggi generali, in particolare la chiusura degli scarichi a lago e del collettore sublacuale, grazie al convogliamento dei reflui nell’en-troterra, con la ristrutturazione del depuratore già esistente di Visano. Un progetto che garantirebbe una miglior trattamento depurativo e la tutela della qualità delle acque del bacino.