Una settimana, anzi meno. Tanto mancherebbe secondo Gino Corioni prima della cessione definitiva della società nelle mani di Marco Bonometti, e quindi del salvataggio da un fallimento che a questo punto sarebbe inevitabile. A distanza di alcuni giorni dall’incontro avvenuto giovedì in palazzo Loggia (leggi la notizia), il presidente del Brescia Calcio torna a parlare alla stampa, e lo fa in una lunga intervista riportata stamane sul quotidiano Bresciaoggi.
Cominciamo dalla cosa più importante. Alla domanda su quante possibilità ci sono affinché l’operazione della cessione vada in porto, il presidente risponde: "Se mi viene chiesto in questo momento, rispondo: al 100 per 100. Poi può succedere di tutto. Ma io non immagino qualcosa di diverso da quello che può compiersi questa settimana." E poi: "Finalmente ci siamo: sta per compiersi il sogno che avevo tanti anni fa, nel 1990. Stavolta può accadere davvero. È quello che ho sempre voluto e immaginato." Ancora: "L’avevo detto tante volte, no? Avevo detto che non avrei preso il Brescia, se non avessi pensato di essere poi affiancato da altri imprenditori. Cosa che non è mai successa."
Corioni sa bene che i tempi sono strettissimi. Mercoledì è fissato il nuovo incontro con il presidente degli industriali bresciani, Marco Bonometti, a capo di una cordata di imprenditori bresciani, dopodiché, se le cose andranno bene, giovedì o al massimo venerdì la nuova società dovrebbe pagare stipendi arretrati, Irpef ed Enpals e al contempo la fidejussione per l’iscrizione al campionato.
Alla domanda se John Gaethe Visendi sia ormai tagliato fuori dal nuovo corso che ha preso la vicenda, Corioni risponde di no: "Anche Visendi è una persona seria. Ha parlato con Ubi Banca e lo farà ancora. Il piano messo a punto da Visendi è chiaro e fattibile. A lui, penso anche agli investitori che rappresenta, piacerebbe essere coinvolto dagli imprenditori bresciani. Per me è fattibile. Perché no? Visendi sa quello che fa. Credo che sarebbe felice di far parte del nuovo Brescia."
Corioni dice di avere apprezzato anche l’operato della Loggia: "Il Comune ci ha messo a disposizione una sede istituzionale. L’incontro in Loggia è stato positivo. Abbiamo parlato a lungo. Il sindaco Del Bono è stato bravo: ha fatto il suo dovere. E la buona volontà di Bonometti ha fatto e farà il resto."
Infine, alla domanda sul suo futuro, se rimarrà o meno in società con una quota minoritaria (5%?), Gino Corioni dice che sostanzialmente non gli interessa, purché ora il Brescia si salvi e non fallisca.
(a.c.)
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