Anguille alla diossina, divieto di pesca prorogato di un altro anno
Il primo stop, della durata di due anni, nel 2011. Il secondo un anno fa, ed ora il terzo: per un altro anno il Ministero della Salute vieta di pescare e consumare le anguille proveninenti dalle acque del Lago di Garda.
La decisione, forse nessuno si aspettava il contrario, è stata presa perché persistono i livelli di contaminazione del pesce, e dunque i rischi connessi alla salute umana. Il motivo per il quale il grasso delle anguille contiene diossine cancerogene (in valori superiori di quattro volte rispetto al limite consentito) è da ricercare nella presenza in acqua di miscele di policlorobifenili utilizzate fino agli anni Settanta (da allora sono fuorilegge) come fluidi dielettrici o lubrificanti, soprattutto in applicazioni industriali.
Le analisi, effettuate su molte specie di pesci, hanno fatto riscontrare valori fuori norma solo per le anguille: coregoni, sarde, lucci, persici, trote, tinche e altri pesci possono essere consumati.
(a.c.)