Scatta il Pos obbligatorio, ordini professionali e artigiani sul piede di guerra
Scatta da domani l’obbligo anche per artigiani e professionisti di accettare pagamenti, sopra i 30 euro, con carte di credito e Bancomat. Entra infatti in vigore la legge 15/2014 nata anche come deterrente contro l’evasione fiscale. Eppure da mesi le categorie si mobilitano contro questa norma in maniera trasversale, lamentandosi che dotarsi di Pos è una spesa troppo alta e che a guadagnarci sarebbero soprattutto le banche. In prima fila c’è anche Eugenio Massetti, di Confartigianato Lombardia, che dichiara al Bresciaoggi «è assurdo che ci sia un obbligo, ma che non ci siano sanzioni. Un adempimento inutile, dannoso, che fa ingrassare ancora una volta solo le banche». Sulla stessa posizione Giovanni Platto, presidente del Collegio dei geometri di Brescia, secondo cui «obbligare professionisti che hanno redditi di 10-20 mila euro l’anno a sborsare ancora soldi per le banche è un’aberrazione, provino a venire a parlare con quella cinquantina di colleghi che vogliono chiudere lo studio o con quei giovani che chiedono 50/100 euro per planimetria!». Tuona anche Roberto Lazzari, della Cna di Brescia, per il quale «la lotta all’evasione è solo la scusa con la quale si estorce un altro balzello».
La norma, inoltre, non sembra essere poi così chiara. Tanto che si sono già mossi alcuni ordini facendo ricorso al Tar. Lo hanno fatto senza successo gli architetti, mentre gli avvocati hanno diramato una circolare, firmata dal presidente nazionale Guido Alpa, in cui si precisa che non è vero che i professionisti debbano dotarsi di Pos, ma solo che, nel caso il cliente voglia pagare con una carta di debito, il professionista sia tenuto ad accettare tale forma di pagamento. Condivide la circolare anche Antonio Passantino, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti bresciani che si augura che la norma venga presto modificata.