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Il manager Visendi annuncia: “Presto la famiglia Corioni fuori dal Brescia Calcio “

Investimenti stranieri in arrivo, famiglia Corioni in partenza. Si potrebbe sintetizzare così la conferenza stampa che si è svolta ieri pomeriggio dalle 16:30 all’interno della Club House biancazzurra. Attore principale John Gaethe Visendi, ufficialmente incaricato dalla società (come dire: non si tratterebbe di una vicenda nello stile-Manenti, colui che lo scorso inverno si presentò come il salvatore della patria senza però avere fatto nulla di concreto).

Per capire chi sia Visendi e cosa rappresenti è sufficiente ascoltare le sue parole: "Io rappresento un fondo di investimento internazionale che può rilevare al massimo il 30-40% dell’intero pacchetto azionario del Brescia Calcio. La mia funzione, quindi, è anche quella di coinvolgere imprenditori sul territorio bresciano che possano far parte di questo progetto accanto al fondo di investimento che rappresento."

La carriera manageriale di Visendi l’ha portato ad occuparsi del San Raffaele, di Alitalia, di Roberta e poi della liquidazione di E-Polis (risulta tra gli indagati, i cui nomi sono stati diffusi nei giorni scorsi, nell’ambito della questione del fallimento Publiepolis). L’unica esperienza calcistica, breve, con il Bologna di Gazzoni. 

Le tempistiche prospettate dal manager? "Piano di riassetto entro 7-8 giorni, poi il nuovo consiglio di amministrazione". Sono parole dello stesso manager, che assicura poi che dirigenti e figure tecniche di riferimento (anche l’allenatore?) saranno nominati dal nuovo cda. Il passaggio definitivo potrebbe attuarsi a fine anno: "Se il 31 dicembre il risanamento si sarà compiuto e ci saranno altri investitori pronti ad acquistare col fondo che rappresento il 95% del club, cioè Brescia Service, l’operazione si compierà; Gino Corioni, che è stanco, provato e disposto a farsi da parte, resterà col 5% e potrà fare il presidente onorario. In caso contrario, gli investitori non entreranno nel Brescia».

Massima chiarezza, e la più ampia disponibilità a far entrare nel piano imprenditorei locali: “La mia sfida è quella di far sì che una città come Brescia, con il suo tessuto imprenditoriale importante possa essere coinvolta maggiormente. Mi piacerebbe che la città e i cittadini bresciani possano far parte di questo progetto, con la consapevolezza delle potenzialità che questa città può avere sotto tutti gli aspetti, compreso quello calcistico.”

Certo la partenza sportiva del nuovo corso della società non è delle migliori, con la prima penalizzazione della sua storia calcistica centenaria, ma Visendi garantisce che con i 4 milioni "anticipati" dal fondo di investimenti (capitale quotato nel mercato asiatico) si potrà tranquillamente pagare l’iscrizione alla Serie B e anche avere a disposizioni il denaro per l’avvio della stagione.

Alcuni ultras all’esterno della sede (Visendi non li ha voluti incontrare, dicendo che "non è il momento") sono molto attenti all’evolversi della situazione, ma aspettano fatti concreti dopo le parole. Altrimenti faranno lo sciopero del tifo per le partite casalinghe.
(a.c.)

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Redazione BsNews.it

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