Stamina, la magistratura interviene ancora e ordina nuove somministrazioni
Dopo il caso del tribunale di Pesaro, che aveva nominato Marino Andolina, vice del fondatore di Stamina Davide Vannoni, commissario per le infusioni per un bimbo, anche il tribunale di Venezia ha stabilito che entro il mese di luglio l’Asl di Brescia dovrà individuare un anestesista pediatrico e un infusore per proseguire la cura con le staminali presso gli Spedali Civili per la piccola Celeste, 4 anni, di Mestre. Ancora una volta le scelte del Civile, dove i medici si sono rifiutati di somministrare il farmaco, e la magistratura si scontrano nonostante sul metodo Stamina,bocciato dalla gran parte del mondo scientifico, italiano e non, ci sia un’aspra contesa sulla validità o no del protocollo.
Sulla vicenda è intervenuto, nei giorni scorsi, anche il ministro Lorenzin, che aveva anche affermato la necessità di «aprire una riflessione insieme alla magistratura, e non contro, nel rispetto dell’autonomia dei magistrati, su questo difficile ambito di convivenza tra quella che è la verità scientifica e quella che è la verità processuale». Aggiungendo che «A Brescia si sono travalicati i limiti, quindi è venuto il momento di affrontare la situazione nei modi che riterremo più opportuni", ciò "anche considerando che la situazione dei medici degli Spedali di Brescia è una situazione di grandissima difficoltà, sia sul piano deontologico che, probabilmente, sul piano giuridico».