Legambiente si scaglia contro la decisione della Regione Lombardia di procedere alla Valutazione di Impatto Ambientale per la discarica Castella, ritenendola non solo in contrasto con gli indirizzi dell’Unione Europea in materia di discariche, ma anche pericolosa per la salute dei cittadini.

DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE

Nonostante l’opposizione dei cittadini e dei comitati ambientalisti  locali, nonostante il parere contrario di ASL Brescia, dei comuni di Rezzato, Castenedolo e Brescia, la Regione Lombardia prosegue imperterrita nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per la discarica Castella.  La decisione è in contrasto con gli indirizzi dell’Unione Europea in materia di discariche e con gli indirizzi di molti paesi europei, Germania in testa, che non autorizzano la realizzazione di discariche ormai da molti anni.

La Castella è una mega discarica per rifiuti speciali non pericolosi di 1.800.000 metri cubi, con annesso trattamento di rifiuti, che dovrebbe essere realizzata nel comune di Rezzato a brevissima distanza  da Buffalora, in una zona già  gravata da innumerevoli criticità ambientali.

Tutti gli elementi ostativi alla realizzazione di questa discarica, già presentati nella conferenza dei servizi del 12 aprile 2013, sarebbero stati più che sufficienti per il rigetto della proposta da parte della Direzione regionale Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile. La stessa Direzione ha scelto invece di proseguire nell’iter della V.I.A. per questo impianto, chiedendo ulteriori  “integrazioni” a Castella srl.

Il 2 giugno è scaduto il termine per la presentazione di queste integrazioni. Vedremo quindi, non appena la documentazione sarà disponibile, con quali acrobatiche giustificazioni si tenterà di dimostrare la “compatibilità ambientale” della mega discarica. Nel frattempo ci preme sottolineare  le problematiche ambientali e i gravi rischi connessi all’impianto, sicuramente non “sanabili” da qualsiasi prescrizione, che rendono non realizzabile la discarica Castella:

La zona in cui dovrebbe essere realizzata la discarica è allagata dall’acqua di falda che affiora. E’ inoltre  una zona di ricarica della falda acquifera, che presenta qui una vulnerabilità molto alta (PTCP Tavola ambiente e rischi). Abbiamo forse bisogno, a Brescia, di  potenziali ulteriori possibilità di  inquinamento che compromettano ulteriormente la qualità, già scarsa, della nostra acqua? Ricordiamo che la normativa stabilisce una distanza minima di due metri tra il fondo di una discarica e la massima escursione della falda.

Il progetto interessa una zona umida di particolare rilevanza naturalistica e per la quale è  ipotizzabile  una formale  richiesta di tutela; ospita infatti trentanove specie di uccelli diversi, tra cui tre  protette dalla normativa europea “Direttiva Uccelli” 09/147”. In questa stessa zona l’amministrazione comunale di Brescia intende realizzare il Parco delle Cave, un parco di interesse sovracomunale destinato alla rinaturalizzazione delle aree estrattive, alla ricostituzione dei corridoi ecologici e alla libera fruizione da parte dei cittadini.

La progettata discarica Castella è ubicata in “zona critica” ai sensi della D.G.R. n. 6501/2001, zona dove, secondo la normativa,  non è opportuno inserire nuove fonti inquinanti, bensì privilegiare attività di risanamento della qualità dell’aria.

La discarica, nonostante una pretestuosa interpretazione della norma da parte della direzione regionale,  non rispetta di fatto  la distanza minima stabilita (1.000 metri) dai “siti sensibili”; nello specifico la scuola dell’infanzia Bonomelli e la scuola statale Bellini.

L’impianto progettato espone a rischi sanitari i cittadini, come evidenziato da  ASL nei pareri del gennaio 2012 e dell’aprile 2013. Ricordiamo anche il recente studio “Sentieri” su mortalità, incidenza oncologia e ricoveri ospedalieri, che attesta per Brescia una situazione sanitaria altamente critica.

Il nostro territorio necessita di bonifiche e risanamento ambientale. Non sono più tollerabili altre discariche e impianti inquinanti che inducono un effetto cumulativo, e dunque di impatto ambientale moltiplicato.

Alla luce di queste considerazioni chiediamo quindi alle Direzioni generali interessate e all’Assessore all’Ambiente della Regione Lombardia la reiezione  di questo ennesimo progetto devastante. La salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente sono infatti  incompatibili con la realizzazione della discarica Castella.

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Redazione BsNews.it
Tags: castella

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