Collegamenti autostradali, cavalcavia, ferrovie, scuole, recuperi di aree dismesse, ma anche discariche, come quella di Bosco Stella. Tra le 372 opere inserite nel decreto "Sblocca Italia" del premier Matteo Renzi, che potrebbe vedere la luce a luglio, figurano anche interventi di natura ambientale come appunto la realizzazione della tanto contestata discarica tra i comuni di Castegnato, Ospitaletto, Paderno e Passirano.
L’elenco compilato dal Governo ha l’obiettivo di rilanciare l’economia dello Stivale passando attraverso opere di pubblica utilità che possano al contempo dotare il paese delle infrastrutture necessarie ad un rinnovamento generale. Principio assolutamente condivisibile, ma forse nell’elenco sono finiti interventi che andrebbero quantomeno concordati con gli enti locali su cui insistono. E’ il caso della discarica Bosco Stella.
I primi commenti sulla vicenda sono riportati stamane sulle colonne di Bresciaoggi, dove è svelata la notizia. L’assessore all’ambiente del Comune di Ospitaletto, Giuseppe Antonini: «Sinceramente sono rimasto davvero basito di fronte a tutto ciò, anche e soprattutto perché credo sia un’assurdità includere nello stesso calderone delle incompiute opere ferme ma utili ed altre, come Bosco Stella appunto, che invece sono al palo perché presentano palesi criticità in termini di compromissione ambientale. Naturalmente siamo pronti a batterci con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, a breve torneremo in Regione dall’assessore Terzi per mettere in chiaro la nostra posizione: il fatto che l’iter autorizzativo di una discarica rimanga fermo per tutti questi anni rappresenta già di per sé una prova fin troppo tangibile che qualcosa nel progetto evidentemente non funziona. L’auspicio è che Renzi possa ascoltare il territorio e distinguere tra le singole situazioni: sbloccando le opere importanti che necessitano davvero di essere ultimate e affossando invece quelle inutili e pericolose per l’ambiente. Come la discarica di Bosco Stella».
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Circolo Legambiente Franciacorta, Silvio Parzanini. «Evidentemente siamo davanti a una proposta dissennata che ha dell’incredibile. Il decreto che fa ripartire le opere pubbliche ferme non può comprendere questa discarica, giacché sarebbe davvero paradossale considerarla un’opera pubblica utile a rilanciare l’economia: qui bisogna solo bonificare i tanti danni causati dalle decine di discariche incontrollate già presenti che stanno contaminando aria suolo e sottosuolo, rendendo Brescia la provincia più inquinata d’Italia. Altro che opere incompiute
».
(a.c.)
"Abbiamo elaborato una serie di progetti che riguardano la possibilità di riutilizzare i quei 74…
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