Poca memoria, o forse solo poca conoscenza, e tanta superficialità. E’ ancora lunga la strada da percorrere per la formazione di una reale coscienza civica da parte degli studenti. Emblematico il risultato di un’indagine presentato ieri in Salone Vanvitelliano in Loggia.
I giovani di Brescia. Questo il titolo dell’indagine commissionata a Censis e condotta grazie al supporto di Casa della Memoria, Ufficio Scolastico Provinciale, Cgil, Cisl e Uil. 7.186 gli studenti sottoposti al questionario, provenienti da 23 istituti superiori di città e provincia.
Nella dichiarazione su quali siano i punti di riferimento del giorno d’oggi, ai primi posti sono risultati essere la scuola, la famiglia e il volontariato.
Per quanto riguarda le domande sugli anni ’70 e il terrorismo, oltre la metà degli studenti sa collocare cronologicamente il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, il 34% anche la strage di Bologna. L’anno della strage di piazza Loggia è conosciuto dal 55,7% dei 7mila studenti interpellati, il 50% di loro ricorda anche il numero esatto delle vittime. La questione si fa più confusa quando si deve affrontare l’argomento delle responsabilità della strage. Ben il 37,1% degli studenti infatti ritiene che sia stata una strage mafiosa. I rimanenti si dividono tra il 28,6% del terrorismo rosso e il 26% del terrorismo nero.
(a.c.)
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