Il Ministro della Cultura sposa in toto la linea del sindaco di Brescia. Si può riassumere così l’intervento di Dario Franceschini in risposta all’interrogaizone parlamentare presentata dal deputato di Sel Luigi Lacquaniti in merito alla vicenda legata al ritorno in piazza Vittoria della statua "Era Fascista", per tutti ormai "Bigio".
Seppur Franceschini riconosca che la ricollocazione sarebbe filologicamente corretta sulla base della progettazione della piazza eseguita dall’architetto Marcello Piacentini, lo stesso ministro richiama i sentimenti dei cittadini bresciani che «non possono essere trascesi». Un assist importante per il sindaco di Brescia alle prese ormai da tempo con dissidi interni alla maggioranza (su tutti quello con il vice Laura Castelletti) e iniziative dei cittadini a favore del ritorno in piazza della statua, a cominciare dal gruppo che sostiene il progetto "Free Bigio" e per finire con i Fratelli d’Italia che proprio oggi presenteranno iniziative a sostegno del Bigio.
Le parole di Franceschini: «Questo Ministero è consapevole che non si possa prescindere in alcun modo dalla sensibilità e dai sentimenti della città, quali espressi dal sindaco, ricordando che Brescia subì, in una stagione cupa della storia d’Italia, una ferita tuttora sanguinante ad opera di un terrorismo che tanti elementi inducono a ricondurre alla matrice neofascista».
(a.c.)
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